“Potevamo fare meglio”. “Mi informò Cataldi dicendomi che la questione biblioteca era risolta”. Le due frasi pronunciate dal sindaco di Civita Castellana, Franco Caprioli, riassumono al meglio quanto emerso dal Consiglio comunale di venerdì pomeriggio dedicato all’affaire biblioteca, ovvero alla sua gestione data senza gara a una società vicina a FdI, che poi, a causa delle polemiche, si è ritirata.
La maggioranza dopo tre ore di discussione ne esce con le ossa rotte, braccata da una minoranza unita e battagliera. Come si ricorderà, a gestire la biblioteca fu chiamata una cooperativa che si era occupata fino quel momento di tutte altre questioni.
“Nessuno della maggioranza – fa notare Simone Brunelli- ha saputo dare spiegazione alle innumerevoli anomalie evidenziate, tra cui pareri e sentenze di Anac e Corte dei conti, che si esprimevano contrariamente rispetto a situazioni del tutto simili. Evidenti le responsabilità del vice sindaco Cataldi, purtroppo assente. Nessuna risposta da parte della giunta Caprioli – scrive Brunelli – solo fango sull’amministrazione precedente per giustificare le proprie malefatte. L’imbarazzo è stato evidente soprattutto nella Lega, ma nonostante ciò nessun provvedimento, come millantato in un altisonante comunicato a firma Sebastiani, è stato preso. Niente di niente”.
“Prima il bene della maggioranza – continua Brunelli -. Prima gli equilibri provinciali. Prima i sodali di Fratelli d’Italia e le poltrone. E solo dopo coerenza, legalità, bene per il paese e quella parola, il cambiamento, che si autoattribuiscono in maniera del tutto immeritata. Quindi Cataldi rimane (per ora) con la condizionale, con la speranza che non ne combini un’altra… Ci aspettavamo dal sindaco più coraggio, ma in ogni caso apprezziamo le sue poche ma chiare e sincere parole. Almeno non ha tentato una difesa improponibile e offensiva dell’intelligenza di chi ascoltava…”.