Bus e treni scandenti e a singhiozzo. Studenti e pendolari lasciati a piedi. E’ quanto offre la Tuscia a chi si affida al trasposto pubblico. Sulla situazione è stato fatto il punto durante una conferenza che si è tenuta in Provincia. A organizzarla Cgil, Cisl e Uil con l’intento di mettere in pedi proposte da sottoporre all’attenzione della Regione. In prima fila anche molti sindaci, come Piersanti (Gallese), Caci (Montalto), Romoli (Bassano in Teverina), Novelli (Canino) e Arena (Viterbo). La nota triste è arrivata dalla stessa Provincia, visto che nessuno dei massimi rappresentanti era presente. Così come è mancata la rappresentanza regionale.
Sul tavolo, come detto, i disagi subiti dai pendolari (in questi giorni giungono segnalazioni di caos da tutti i paesi) e le soluzioni possibili per superarli: dopo ore di dibattito ne è scaturito un documento di 5 pagine da proporre alla Regione in cui si chiede di ammodernare il trasporto pubblico e di creare un’unica agenzia per la mobilità regionale. ”La vera sfida – si legge tra le proposte – è questa. Dobbiamo sforzarci di immaginare un nuovo trasporto pubblico integrato. La Liguria, il Piemonte, l’Abruzzo e le Marche lo hanno già fatto. Un’Agenzia unica regionale sarebbe lo strumento per programmare e sviluppare un servizio di qualità e rendere efficienti i collegamenti in ogni angolo del Lazio, realizzando uno scambio tra ferro e gomma. All’agenzia spetterebbe il compito di programmare, organizzare e mettere in rete le tante esigenze degli utenti del trasporto nell’intera regione”.
Come dire: siamo ancora al “carissimo amico”, né fa presagire nulla di buono l’atteggiamento del Cotral, che, a distanza di neanche tre settimane dall’incontro avuto con i presidi e alcuni sindaci, di fatto non ha messo in atto alcuna miglioria.