Trema il Comune sotto la pressione delle variazioni di bilancio. Si brancola nell’incertezza. Nello scontro perenne. E infatti giovedì la riunione di giunta convocata per approvare la manovra si è conclusa con un nulla di fatto, ovvero con il ritiro della proposta di delibera da parte dell’assessore Contardo. Tutti vogliono spartirsi la torta ma lo stop della ragioniera capo, Ivana Rasi, ha mandato ogni velleità in frantumi. Dopo ore di incontri separati tra sindaco, assessori e dirigenti l’accordo non è stato raggiunto. La maggioranza è spaccata su tutto e per Arena si prospetta un finale d’anno sulle montagne russe.
Ognuno vorrebbe mettere le mani su pochi soldi rimasti in cassa, o che in cassa potrebbero entrare proprio tramite la variazione di bilancio, per finanziare questo o quel progetto. Tutti contro tutti con i “fratellini” d’Italia letteralmente fuori di testa per la mannaia che sta per abbattersi sulla cultura, ma d’altra parte di sa: in tempi di crisi si taglia il superfluo e prima degli spettacoli dei meloniani ci sono altre cose più urgenti da fare. Si parla di porte sbattute in faccia, di gente che ha abbandonato le riunioni tenute da Arena, rimasto letteralmente scioccato per gli esiti di questa ennesima guerra interna.
Diverse le delibere di spesa bloccate dalla ragioniera capo poiché sono sopraggiunte spese che non erano state considerate. Spese relative al pagamento delle bollette della piscina comunale: 100 mila euro per acqua e gas. Senza considerare i 40 mila euro per l’irrigazione dello stadio.