L’attuale maggioranza di Sutri sembra davvero arrivata al capolinea. Dopo il salto carpiato di due settimane fa, quando ha aperto alla sinistra, per Sgarbi, a meno di sorprese dell’ultimo momento, che in politica sono sempre possibili, sembra arrivato il momento delle scelte definitive. Il Consiglio comunale di ieri pomeriggi è infatti saltato per mancanza di numero legale. Era assente tutto il gruppo (4 consiglieri) del vicesindaco Casini e dal canto loro, per far emergere le contraddizioni, non si è presentata neanche l’opposizione capeggiata da Lillo Di Mauro, già in accordo con Sgarbi per costituire una nuova maggioranza. La mossa di non presentarsi sembra fosse stata concordata proprio con lo stesso Sgarbi. Il quale ha preso la palla al balzo per ribadire, riferendosi a Casini, che “o si dimette lui o mi dimetto io, e credo sia meglio che lo faccia lui”.
Che le cose sarebbero andate a finire così l’aveva annunciato lo stesso Di Mauro alla vigilia della seduta, quando, in una lettera spedita ad alcuni siti di informazione, aveva annunciato la sua assenza e quella del gruppo che capeggia (Dina Goddi, Barbara Pancino e Filadelfio Cordiali): “E’ tempo che la maggioranza-minoranza si confronti pubblicamente e spieghi alla città quali sono i motivi che hanno portato allo sconquasso generale. Noi non siamo più disponibili a togliervi le castagne dal fuoco per cui il nostro gruppo consiliare ha deciso di non presentarsi al Consiglio comunale perché vuole che le componenti della ex maggioranza si confrontino-scontrino pubblicamente e raccontino alla città e ai loro elettori come stanno veramente le cose”.
E ancora: “Se avete il coraggio e la dignità, in Consiglio comunale, davanti al popolo dite la verità, dimostrate se siete uniti o divisi e quali sono i motivi delle vostre divisioni. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità al sindaco per una nuova maggioranza, perché siamo convinti che il problema non sia lui ma voi, voi che lo avete voluto e poi continuamente sfiduciato salvo poi ripensarci e tornare indietro. Noi abbiamo chiarito la nostra posizione davanti al popolo, ci abbiamo messo la faccia e ne stiamo accettando le conseguenze, perché convinti che abbiamo un dovere verso la città che non può subire un commissariamento con tutte le conseguenze che ne deriverebbero. E’ giunto il tempo che chiariate voi alla città e raccontiate i motivi del vostro fallimento. (…) La città ha bisogno di chiarezza e noi non intendiamo essere il vostro alibi dietro cui nascondervi e sviare l’attenzione dai vostri problemi e dalle vostre responsabilità, che ad oggi non avete avuto il coraggio di ammettere di fronte ai cittadini a quei cittadini cui avete chiesto il consenso”.
Quindi la riaffermazione dell’alleanza con Sgarbi: “Se ci saranno le condizioni governeremo e dimostreremo ciò che siamo in grado di fare. Saranno i cittadini a giudicare il nostro operato. Non serviremo su un piatto d’argento la città a chi riteniamo responsabile del suo decadimento. Sutri ha bisogno di opportunità e in questo anno ci siamo convinti che Vittorio Sgarbi lo sia. (…)”.