Talete è con l’acqua alla gola e il presidente Andrea Bossola spinge il piede sull’acceleratore per non affogare. Dopo le comunicazioni verbali all’assemblea dei sindaci e alla quinta commissione comunale, ha infatti inviato una lettera che suona come un vero e proprio ultimatum sia ai Comuni che al presidente della Provincia, Pietro Nocchi: la società, questo in sintesi il contenuto della missiva, va ricapitalizzata. Decidete voi come fare. In alternativa vanno portati i libri in tribunale. Sei, massimo otto mesi, è infatti il tempo limite per evitare il fallimento.
Si parla, come si ricorderà, del buco di quasi 30 milioni da risanare al più presto. In campo, ha spiegato Bossola, due possibilità: o aprire ai privati o spalmare il debito tra i soci. Ma la scelta è difficile visto che la prima ipotesi farebbe scendere sul piede di guerra le tante associazioni che dicono no alla privatizzazione di un bene pubblico come l’acqua, mentre la seconda andrebbe a gravare sui bilanci, già esangui, dei Comuni.
Per Bossola la politica deve dare risposte in tempi brevi. Nella lettera, per farlo capire, indica il calendario e le scadenze, anche molto importanti, che incombono. “Il 30 ottobre – si legge – è il termine ultimo per la predisposizione e l’approvazione del riequilibrio economico e finanziario. Lo stesso giorno è previsto l’nvio all’Egato 1 Lazio Nord dell’istanza di riequilibrio economico e finanziario. Mentre il 30 novembre è il termine ultimo per l’approvazione dell’istanza da parte dell’Egato 1 Lazio Nord nelle sedi opportune e il termine ultimo per l’invio dell’istanza ad Arera da parte dell’Egato (l’Arera è l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, ndr)”. “Chiedo – chiude Bossola – di voler coinvolgere i nostri soci nella conoscenza del rispetto delle scadenze sopra riportate, per poter garantire la sopravvivenza della società stessa”.