C’è malumore tra i dipendenti comunali per una situazione (mancata erogazione dei premi di produttività, salario accessorio e scatti) che sembra non sbloccarsi. Sono passate due settimane dell’avvio della trattativa tra sindacati e vertici di Palazzo dei Priori, ma in molti vedono scuro. O meglio, vedono che il Comune vuole perdere tempo.
Sul piede di guerra soprattutto i dipendenti delle categorie minori, le A le B e le C, quelle in cui è ricompreso il grosso dei dipendenti, che poi sono quelli che si fanno carico della maggior parte del lavoro. Proprio loro rischiano di restare stritolati nel braccio ferro messo in atto da Comune e sindacati, laddove, essendo la cifra stanziata per il pagamento delle produttività, di soli circa 400 mila euro, sembrano destinati a restare comunque vadano le cose con un pugno di mosche in mano. Di fatto, dei 400 mila euro la metà andrà ai funzionari (circa sessanta unità), il che vuol dire che per tutti gli altri, appunto le categorie minori, resteranno altri 200 mila euro, solo che dovranno spartirseli più di 200 persone.
Non solo: se prima sono stati i dirigenti a bloccare tutto, non presentando le schede di valutazione, ora la stessa strategia viene messa in piedi dai funzionari che, per mettere a tacere eventuali rivendicazioni dei sottoposti, fanno opposizione minacciando di bloccare gli uffici (infatti, sono loro a dirigerli) se non avranno quanto gli spetta, o forse di più. I sindacati dal canto loro sembrano essere propensi ad assecondare le loro pretese, nel malcontento di tutti gli altri dipendenti che si rendono conto così di non essere tutelati.
Per ora le trattative sono in alto mare, ma si rischia seriamente che per tutta questa situazione pagheranno proprio i dipendenti delle categorie più basse.