Golosa presentazione, all’interno di Cioccotuscia, per il terzo anno del Laboratorio di fotografia targato Eta Beta Onlus. Un’ennesima occasione di crescita per otto ragazzi, molti presenti dal primo “scatto”, altri nuovi, che sono già pronti, macchina fotografica alla mano, ad ascoltare le interessanti lezioni di Sergio, a cui seguirà la fase più bella, quella in giro per la città ad immortalare monumenti.
Il primo anno fu Prato Giardino, lo scorso i bellissimi chiostri in città, le cui foto sono state pubblicate in un libro, mentre quest’anno le muse ispiratrici saranno le storiche e meravigliose fontane di Viterbo. A fine anno, come da tradizione, una mostra fotografica ne illustrerà i risultati.
“Sono sempre felice di tornare a lavorare con questi ragazzi. Otto allievi, quasi sempre gli stessi. che sono cresciuti tantissimo, cosa che mi ha particolarmente colpito – sottolinea Galeotti -. Da un anno all’altro, o anche nel corso stesso, ricordano perfettamente quanto appreso in aula, nella parte dedicata alla teoria. Dimostrano, inoltre, una grande sensibilità artistica, cosa che si è palesata soprattutto con i chiostri, difficili da fotografare anche per i più esperti. Prima di scattare guardiamo insieme alcune inquadrature, solo per dare un approccio, e poi sono liberi di scegliere la propria. Anche per le fontane proseguiremo con il bianco e nero, per dare maggiore drammaticità al soggetto. Il corso inizia a novembre e prosegue fino a febbraio, una volta a settimana, il sabato. La teoria viene sviluppata in fumetti, realizzati da Simonetta, che illustrano i comportamenti giusti da seguire e quelli sbagliati, un librettino che diventa, di fatto, una guida alla fotografia, che spesso consultano durante le uscite. Quest’anno andremo un gradino più su, con la spiegazione dei filtri. Poi passeremo alla pratica, scattando le ‘nostre’ fontane. Nella fase successiva scarichiamo tutte le foto, le guardiamo insieme, valutando anche qualche errore, sempre scherzando. La cosa bellissima è che non vengono più ripetuti, e quindi funziona. A fine corso scegliamo le immagini più belle, due per ciascun allievo, che finiscono in mostra”.