Non c’è solo la “parentopoli” scoppiata nei giorni scorsi ad agitare le acque in Talete. Ora ci si mette anche una sospetta gestione del personale dipendente, laddove ad alcuni lavoratori sarebbero stati concessi aumenti salariali e promozioni senza un criterio in qualche modo oggettivo e verificabile.
Il caso è stato sollevato venerdì mattina in quinta commissione durante l’audizione del presidente Andrea Bossola, che ha annunciato un’indagine interna per capire cosa è accaduto. Sotto accusa alcuni documenti, pubblicati sul sito della società, dai quali si evince che gli scatti o le progressioni di taluni dirigenti, funzionari e operai, anziché avvenire tramite contrattazione sindacali o selezione meritocratica su base concorsuale, come succede in tutto il mondo, sono stati in molti casi decisi su semplice segnalazione dei livelli aziendali e, qualche volta, addirittura per una ancora più semplice deliberazione (talora verbale) del Consiglio di amministrazione .
Bossola, incalzato dalle domande di alcuni consiglieri (sembra che lui, arrivato da poco, non sapesse nulla), ha chiesto lumi a Fraticelli e, come detto, riconoscendo la stranezza degli eventi, ha preteso di andare a fondo. In una società che ha un debito di 30 milioni ci mancava solo questo.