Tutti quelli che l’avevano detto fino ad oggi sono sempre stati accusati di mettere in giro falsità. E invece le cose stavano esattamente così. Il finanziamento che Arera avrebbe dovuto concedere a Talete è roba che stava scritta nel libro dei sogni. Pura fantasia. Per non far fallire la società ci sono solo due strade: o i Comuni ricapitalizzano, cioè tirano fuori i soldi di tasca loro, o entrano i privati. Ma non solo: a fronte di un debito di 30 milioni non può essere tollerato un euro in più di deficit.
L’ha detto senza peli sulla lingua il presidente Andrea Bossola in commissione bilancio, lasciando a bocca aperta tutti quelli che, come Alvaro Ricci o Giacomo Barelli, avevano finora fatto finta che il problema non esistesse. Bossola ha ammesso dunque che la gestione della società negli ultimi tempi è stata fallimentare, esattamente come diceva l’ex presidente Stefano Bonori, che per questo motivo fu però mandato via nel 2015.
L’avvertimento di Bossola non ammette più ignoranza (nel senso di ignorare) da parte di nessuno anche perché lui innanzitutto se continuerà ad aumentare il debito porterà i libri in tribunale e poi perché dal 1° gennaio, in assenza di risposte da parte dei sindaci, si dimetterà. Affari loro, verranno abbandonati al loro destino.
Vale la pena ricordare che a fine 2018 furono aumentate le bollette dell’acqua proprio con la scusa che così facendo si sarebbero date le garanzie ad Arera per la concessione del finanziamento di 35 milioni necessario per risanare i conti. Non era vero niente, come a più riprese ha sostenuto ad esempio il capogruppo del Pd Luisa Ciambella, accusata però di gufare. Meno male… I gufi come si vede erano altri. Le bollette a fine 2018 furono aumentate con il voto decisivo del Comune di Viterbo. Sarebbe interessante ora sapere come si giustificherà il caro Giovanni Arena.