Consiglio comunale moscio e sotto tono quello di giovedì sera. Tra banchi semi deserti e una maggioranza che incarnava il detto tutto viterbese di “voja saltame addosso” si è discusso il tema del centro storico. Dopo tre ore non si è cavato un ragno dal buco, solo l’amara considerazione del tanto fumo e poco arrosto rappresentato da un documento unico che ancora non ha visto la luce.
Ad aprire i lavori Chiara Frontini, che mette in chiaro che tutto quello che è stato messo in campo in questo anno e mezzo dalla giunta Arena è totalmente inutile. La gente scappa dal centro storico perché manca una visione d’insieme e quella dovrebbe darla la politica. “E’ inutile – dice la Frontini – finanziare qualche negozio qua e la, per carità cosa lodevole, o fare un intervento, una messa in sicurezza se manca tutto un piano per far risorgere il centro storico”. “Le persone se ne vanno in periferia, bisogna in qualche modo invertire il trend. A partire da tutto, parcheggi, locali, decoro urbano, servizi e infrastrutture”.
A prendere la parola, poco dopo Paolo Bianchini. Il capogruppo di FdI ripete sempre lo stesso mantra: “Manca la percezione della sicurezza nel centro storico. La gente non vive all’interno delle mura perché non si sente sicura”. Insomma, la solita minestra riscaldata. Sull’aspetto del decoro urbano è molto drastico: “Dovremmo obbligare le persone che hanno immobili abbandonati a metterli apposto e sanarli perché stanno diventando posti dove la gente entra per consumare alcol e droghe. Dovremmo obbligare a far tenere puliti gli scantinati dove prolificano ratti e insetti nocivi per gli essere umani”. Bianchini ne ha anche per le vetrine dei locali chiusi da tempo: “Bisogna farle pulire da sporcizia ed altro”. Insomma, la solita scevra elencazione di problemi priva di soluzioni. E a questo punto la domanda a qualcuno è sorta spontanea, ma chi mai farebbe tutto ciò se spendere un euro nel centro storico significa buttarlo al vento?
La seduta continua in modo stanco tra uno sbadiglio e l’altro. Tant’è che ad un certo punto Buzzi richiama la sua stessa giunta che in quattro e quattro’otto se l’era squagliata: “Che sia presente la giunta quando si parlano di tematiche così importanti”. Arrivano le scuse del presidente che richiama all’ordine tutti. Prendono la parola Micci, Ubertini, Marini, Ricci, Barelli ma la gente che aveva fatto capolino nella Sala d’Ercole ormai è annoiata e rassegnata e se ne va. La seduta è rinviata, se ne parla un’altra volta.