Un vero terremoto politico scuote Sutri. A innescare le scosse, dopo mesi di guerre sotterranee all’interno della maggioranza, è stata l’intervista di Vittorio Sgarbi al Corriere di Viterbo nella quale il sindaco ha ridisegnato l’intero scenario della maggioranza. Fuori, con incredibile disinvoltura, quattro consiglieri di maggioranza e dentro 4 di minoranza. La sinistra al posto del centrodestra come se nulla fosse, roba mai vista. Di Mauro vicesindaco al posto di Casini. Per quest’ultimo una vera e propria doccia gelata e infatti si è dichiarato stupefatto dalle dichiarazioni del primo cittadino, visto che fino a poche ore prima il rapporto con lui – così sostiene – sarebbe stato cordiale e di collaborazione. Dunque, perché un cambio così repentino di rotta senza nemmeno avvisare, si chiedono Casini e parte della politica sutrina? Il vicesindaco non nasconde che le ragioni dovrebbero essere rintracciate intorno al no alla staffetta in giunta espresso dagli assessori Stefano Proietti, Claudia Mercuri e Giulia Cacchiarelli. Che, a suo dire, avrebbero contravvenuto ai patti vista la turnazione amministrativa già programmata.
Insomma, questione di poltrone, conferma Casini. La lotta è tutta interna al centrodestra e questo è il risultato. Il punto però non è solo questo. Non si può liquidare la accenda solo così. Come può, ci si chiede, la sinistra sostituirsi alla destra così facilmente? Che credibilità può avere la politica in siffatto scenario? E Sgarbi, che non è uno sprovveduto, ha calcolato tutte queste cose?
Dal canto suo Lillo Di Mauro, che l’anno scorso a Sgarbi contese la carica di sindaco, conferma il rapporto di amorosi sensi con il critico d’arte: “Quando ci siamo incontrati – scrive – dopo l’ennesima crisi di maggioranza, che lo aveva messo in minoranza, gli dicemmo che avremmo sostenuto una nuova maggioranza a patto che avesse accolto le nostre linee programmatiche a partire dalla viabilità del centro urbano, la tutela dell’ambiente, la salvaguardia del territorio, l’approvazione del nuovo piano particolareggiato del centro storico, la redazione di un regolamento edilizio, la tutela dell’acqua come bene pubblico e poi la scuola, i giovani, i servizi sociali. Solo dopo aver accolto le nostre proposte avremmo siglato un patto programmatico”.
Di Mauro riconosce quindi “l’ottimo lavoro svolto in questi mesi da Sgarbi per la città: “La nostra riflessione – continua – si è basata sulle azioni del sindaco e abbiamo dovuto riconoscere che il sindaco ha effettivamente realizzato iniziative culturali, a nostro avviso di grande spessore, che hanno fatto risaltare la città a livello nazionale, ha agito come ‘ambasciatore’, termine da lui usato in campagna elettorale, promuovendola a tutti i livelli e esaltandone le bellezze, il risultato d’altronde è sotto gli occhi di tutti, la città è frequentata da numerosi turisti, il museo è visitato, le attività commerciali e ricettive hanno incrementato i loro introiti”. “Non saremo ruota di scorta. Certo, avremmo potuto, se ce ne fossero state le condizioni, votare una sfiducia al sindaco ma per fare cosa? Noi non intendiamo riconsegnare il Comune ai gruppi che in questi ultimi venti anni non hanno governato la città”.
Date queste premesse, di Sutri, statene certi, si continuerà a parlare a lungo nelle prossime settimane.