A soli ventidue anni Leonardo Di Nino, giovane chitarrista è un eccellente interprete di musica classica. Un’ulteriore conferma è arrivata nell’ambito del Festival “I Bemolli sono blu-Viterbo in Musica” (4 ottobre-9 novembre 2019), ideato dall’Associazione Muzio Clementi e dedicato ai Giovani talenti, rassegna promossa in collaborazione con l’Accademia Praeneste di Roma. Di Nino ha eseguito nella Chiesa del Gesù a Viterbo un godibile concerto facendo ascoltare brani di grandi compositori, riscuotendo prolungati applausi. Ha iniziato con Johann Sebastian Bach (1685-1750) e con lui ha terminato in un richiestissimo bis.
Magnifico nel Preludio, fuga e allegro BWV 998 di Bach. Straordinario nell’eseguire l’eccezionale brano Homenaje pour le tombeau de Claude Debussy. De Nino ha messo in campo tutta la sua bravura nella Sonata op.61 (Allegro, Andante, Allegro vivo) di Joaquin Turina Perèz (1882-1949). . Applauditissimo nel prosiego in un repertorio crepuscolare, dalla Spagna calda e solare di Turina Perèz e in un omaggio alla Svizzera, austera e fredda di Frank Martin (1890-1974). con i quattro pezzi brevi per chitarra “Quatre pieces breves” (Prelude, Air, Plainte, Comme une gigue), eseguiti con maestria estremamente limpida
“L’attenzione – osserva il Maestro Sandro De Palma, ideatore e direttore artistico della manifestazione – è tutta per la chitarra che nell’immaginario dei più è legata alla musica spagnola. Non è una questione di convinzione popolare ma al fatto che ci sono schiere di compositori spagnoli che hanno scritto bellissima musica. Però insieme a questi, tantissimi compositori non spagnoli hanno scritto delle pagine importantissime”.