Cambia l’aria a Sutri, e non è per il sopraggiungere dell’autunno. Il sindaco Vittorio Sgarbi avrebbe infatti deciso di varare un rimpasto in giunta che ha dell’incredibile. Secondo quanto riporta il Corriere di Viterbo, sarebbe pronto a dimissionare il vice Felice Casini e a nominare al suo posto il capo dell’opposizione Lillo De Mauro, ex Rifondazione comunista e vicinissimo all’ala più radicale della sinistra.
Insomma, un’ottobrata degna di nota nell’antichissima città. Il tutto, sempre secondo quanto riporta il Corriere di Viterbo, perché Rinascimento di Sutri (la lista con cui Sgarbi si è presentato alle elezioni) politicamente non esiste e visto che gli amici di Casini sono pronti a sfiduciarlo tanto vale cambiare.
Insomma, salta Felice Casini in quanto espressione di un gruppo di consiglieri che si sono chiamati fuori dalla maggioranza. Maggioranza che Sgarbi è andato così a ricercare in forma nuova all’interno del Consiglio, alleandosi con la minoranza di sinistra. Secondo quanto lo stesso dichiara al Corriere di Viterbo, sta per partire un rimpasto al termine del quale dell’attuale maggioranza resteranno solo i 3 fedelissimi assessori Stefano Proietti, Claudia Mercuri e Giulia Cacchiarelli.
“Quando facevo il sindaco di Salemi in Sicilia, la vedova di Borsellino mi definì un missionario – attacca Sgarbi nell’intervista rilasciata al Corriere di Viterbo -. Rimasi lusingato, ma purtroppo io non sono nato per fare il missionario, tanto più a Sutri. Quindi, o vengo messo nelle condizioni di fare il lavoro per cui sono stato eletto, cioè trasformare una bellissima città ma sconosciuta ai più in un luogo di cultura e in una meta turistica, cosa che sto già facendo con risultati evidenti, oppure andrò a fare il sindaco altrove”. Sgarbi racconta di una Sutri sinonimo di clientelismo e capi bastone, gestita dalle famiglie influenti del posto. Una situazione a cui dice basta: “Io non sono mai entrato nelle questioni di poltrone – dichiara Sgarbi al Corriere -: gli assessori si sono scelti da soli all’inizio. Un’anomalia, rispetto alla quale non ho mai avuto però nulla da ridire. D’altra parte, i patti erano chiari dall’inizio: io mi sarei dovuto occupare della promozione culturale di Sutri, mentre le questioni politiche sarebbero state competenza del bravo Felice Casini. E’ stato lui a negoziare gli incarichi, ed è a lui che oggi 4 esponenti di maggioranza su 7 non rispondono più. Di fatto sono un sindaco isolato, mi definisco l’unico extracomunitario di Sutri, un paese dove non c’è nemmeno uno straniero”.
Ricapitolando: Sgarbi si allea con la sinistra perché la maggioranza di centrodestra non lo sostiene più. Resterà, se tutto andrà in porto come la racconta, a fare il sindaco di una coalizione diversa da quella con la quale è stato eletto. Da destra a sinistra il passo è breve. Per resistere e non darla vinta a chi in questi mesi ha preso le distanze da lui.