Ancora nervi tesi in Comune, con i dipendenti sul piede di guerra contro l’amministrazione Arena. Non si abbassano i toni neanche nei confronti del management (dirigenti) per la mancata corresponsione dei premi di produttività, il mancato stanziamento del fondo sul salario accessorio e il blocco, ancora perdurante, degli scatti di anzianità. L’amministrazione la settimana scorsa aveva mostrato apertura nei confronti di tutte queste richieste, ma ad oggi agli impegni verbali, alle rassicurazioni del sindaco e di altri rappresentanti della giunta e del Consiglio, non ha fatto seguito alcun intervento concreto.
Fatte queste premesse, ieri mattina si sono ritrovati in assemblea, nella sala consiliare, quasi 150 lavoratori. Si è trattato di una delle riunioni più partecipate degli ultimi vent’anni, tant’è che l’anagrafe, per fare un esempio, ha dovuto chiudere i battenti. Indice tutto ciò del fatto che i nervi sono a fior di pelle e il banco potrebbe saltare da un momento all’altro. Dopo più due ore di dibattito, a cui nessuno dell’amministrazione ha partecipato nonostante le rassicurazioni della scorsa settimana, i dipendenti hanno concordato una tregua almeno fino a domani. Quando i sindacati e vertici comunali, con a capo la segretaria generale e il sindaco Arena, delegato al personale, si incontreranno per cercare di trovare un accordo.
Sul tavolo, come detto, ci sono i tanto agognati premi di produttività dell’annualità 2018, previsti per giugno e ancora non corrisposti. Di fatto sono stati bloccati dai dirigenti, che ad oggi non hanno ancora compilato le schede di valutazione dei dipendenti dei vari settori. Sembra che i dirigenti si siano messi in questa posizione dopo aver ricevuto a loro volta “pagelle” non troppo brillanti da parte del Nucleo di valutazione. Fatto sta che mancano all’appello buona parte dei settori, la valutazione è infatti avvenuta solo in tre di essi. A peggiorare le cose, come detto, anche il mancato stanziamento dei fondi per il salario accessorio per l’annualità 2019 e il mancato sblocco degli scatti di anzianità fermi da vent’anni.
In molti, a margine dell’assemblea, si sono detti avviliti e sfiduciati dato che la battaglia per far valere i propri diritti va avanti da gennaio, ma nulla in tutto questo tempo è stato concluso. Una situazione difficile, inasprita da una condizione di lavoro al limite del tollerabile, che vede uffici sotto organico e dipendenti che non si sentono sicuri sul posto di lavoro. Tra i più preoccupati gli sportellisti, che giornalmente devono fare i conti con gente furibonda per le pratiche che non vanno avanti. C’è chi teme addirittura per la propria incolumità. Eppure, le lungaggini degli uffici comunali sono proprio da ricondurre alla carenza ormai cronica di personale, ma vaglielo a spiegare ai cittadini.
Discorso a parte va fatto per l’atteggiamento di consiglieri e assessori dell’attuale maggioranza, non sempre cordiali, nei confronti di chi trovano negli uffici. Si ha addirittura notizia di alcuni impiegati comandati a fare o non fare quel lavoro in barba alla gerarchia amministrativa.