Dai tecnici della Provincia arriva il niet alla riapertura, per motivi di sicurezza, di strada Acquabianca. La decisione è stata presa dopo il sopralluogo compiuto insieme ai funzionari del Genio civile. A causare il distacco di una grande porzione della parete tufacea sono state le abbondanti piogge riversatesi al suolo poche ore prima della frana, ma non è detto che i crolli siano terminati.
Al sopralluogo hanno preso parte l’architetto Fiorella Giunta ed il geometra Carlo Pallozzi del Genio civile, il dirigente Patrizio Belli, il geometra Mario Manetti, il geometra Piergiovanni Selena Eva e il geometra Luciano Costantini per la Provincia. La decisione è stata unanime. Strada Acquabianca non può essere riaperta poiché non si può garantire l’incolumità degli automobilisti.
Le ruspe dei vigili del fuoco nel frattempo hanno rimosso i massi sulla strada, ma tutto ciò non è servito a nulla visto che i consulenti della Provincia al termine del sopralluogo scrivono: “Nonostante il lavoro messo in atto si è però dovuto constatare che, per una complessiva valutazione dello stato dei luoghi e dell’assunzione di ogni iniziativa necessaria alla tutela dell’interesse generale, sarà necessario effettuare delle indagini geologico-strutturali preliminari. Si rende essenziale un idoneo intervento di rilevamento della parete tufacea con pulizia della vegetazione spontanea ed eventuale disgaggio di porzioni pericolanti. Interventi necessari per le successive determinazioni risolutive e progettuali. Solamente a seguito degli esiti delle indagini sarà quindi possibile valutare la possibilità di riaprire al traffico della strada a senso unico alternato”.