Ancora nervi tesi tra i dipendenti comunali e la giunta di Palazzo dei Priori. Ad una settimana dall’assemblea sindacale, la più frequentata dell’ultimo decennio, l’amministrazione, messa spalle al muro, si dice però disposta a fare un passo verso i lavoratori. Il sindaco sta infatti rassicurando tutti sulla volontà di risolvere la situazione il prima possibile, sostenendo che il problema della mancata corresponsione dei premi di produttività è nato per il ritardo con cui il Nucleo di valutazione ha giudicato l’operato dei dirigenti. In pratica, dai dirigenti che a loro volta non hanno percepito i loro premi, i ritardi si sono riversati a cascata sugli impiegati semplici.
A Giovanni Arena, in quanto sindaco con delega al personale, è stata concessa tuttavia una settimana di tempo per trovare una quadra e sbloccare una situazione incandescente. In alternativa, lo spauracchio dello stato di agitazione, paventato da alcune sigle sindacali, diventerà realtà. I dipendenti chiedono a gran voce di ricevere la produttività del 2018, non ancora saldata, e che venga stabilito il fondo per il salario accessorio.
Martedì il primo banco di prova nella nuova assemblea sindacale, questa volta affollatissima secondo rumors, nel corso della quale il sindaco dovrà fornire spiegazioni ufficiali e plausibili. Altro passaggio cruciale ci sarà giovedì 17 quando il sindaco si incontrerà con i sindacati per la firma del documento sul salario accessorio, per il quale al momento non è stato nemmeno stabilito il fondo. Su quest’ultimo punto Renato Trapè delle Cisl è strato più che chiaro: “Se quel giorno non ci dicono quante sono le risorse a disposizione per il salario accessorio, cosa ci incontriamo a fare?”. Insomma, per Arena si prospetta una settimana calda: in tempi brevi dovrà prendere precisi impegni. Altrimenti, l’alternativa è quella di trovarsi con i dipendenti in stato d’agitazione, gli uffici comunali in blocco e un’intera città addosso.