Il patto della notte dopo aver fatto strage in centro si sposta in periferia mietendo, tra le vittime, un altro noto locale della movida viterbese. Parliamo dello Chic nel quartiere di Villanova, a cui il Comune ha tolto la deroga per rimanere aperto fino alle due di notte. Anche qui serrande giù entro l’una di notte e tutti a nanna.
Continua dunque la campagna di repressione di Palazzo dei Priori, diretta dall’assessore allo sviluppo economico Alessia Mancini e dal sindaco Giovanni Arena. L’intento dell’ordinanza anti-movida doveva essere quello di garantire sonni tranquilli ai residenti del centro storico, ma sembrerebbe che il Comune si sia fatto prendere la mano togliendo la deroga anche ad un’attività commerciale ubicata alle porte della città sulla Cassia Nord.
La rabbia del gestore dello Chic, Danilo Torrioni, non si è fatta attendere, è scoppiata su Facebook dove si è scagliato contro il clima repressivo instaurato dal Comune che sta mettendo in ginocchio tanti locali viterbesi. “Lo Chic Viterbo – scrive Danilo Torrini – per il fatto di trovarsi lontano dal centro storico e di essere provvisto di proprio servizio di sicurezza aveva una deroga che garantiva la chiusura alle due di notte. Viviamo in una città dove chi si occupa di creare intrattenimento e divertimento viene penalizzato, lo sappiamo e abbiamo imparato a convivere con questa triste consapevolezza. Quello che mai avremmo immaginato però è di veder revocata la deroga che ci consentiva la possibilità di restare aperti fino alle due”.
“Questo clima di proibizionismo – ha sottolineato Danilo Torrini – servirà da un lato a mettere in ginocchio gli operatori del settore, toglierà posti di lavoro (se i locali non possono esercitare appieno le proprie funzioni non possono assumere barman, camerieri, band o dj) e sarà un palese invito ad andare a divertirsi altrove a chiunque volesse passare una serata senza vincolo di orario. Una parola mi sento di spenderla anche per i ‘disturbati’. Spesso quando si vive da disturbati l’unico modo per sentirsi meglio è muoversi per far chiudere tutte le possibilità di divertimento degli altri. Siamo giovani e abbiamo l’entusiasmo tipico di chi vuole far circolare la vita e spesso basterebbe solo un pizzico di tolleranza in più per rendere questa città un posto migliore dove vivere. Anche a noi, per assurdo, potrebbero dare fastidio le campane di domenica mattina dopo una notte di lavoro, ma non ci mettiamo a fare il processo per silenziare i campanili”.
“A proposito – conclude Danilo Torrini – siete certi che la pubblicità che stanno facendo gli studenti di oggi a Viterbo servirà a farne arrivare di nuovi domani? Magari insieme ai locali che state massacrando chiuderà qualche università e aprirà qualche seminario e caserma in più”.