Ieri in Sala Regia riunione tra i vertici politici e l’Ance (Associazione costruttori) per parlare del vincolo imposto dalla Soprintendenza nell’intera area termale (oltre 1600 gli ettari interessati). L’Ance ha spiegato le motivazione che hanno spinto a presentare il ricorso del Tar: “Il vincolo di fatto va ad impedire un possibile sviluppo del quadrante Ovest della città, con gravi ripercussioni anche sulle attività termali e agricole. Inoltre si vanno a toccare i diritti acquisiti: ci sono imprese che hanno investito e ora rischiano di vedere andare tutto in fumo, sarebbe un pericoloso precedente in materia urbanistica”.
Sul punto è ritornata anche il capogruppo del Pd Luisa Ciambella, sottolineando il totale immobilismo della giunta Arena: “Con amarezza dobbiamo costatare che come al solito il Comune, che aveva l’obbligo primario di assumere una scelta, continua a recitare la parte del Sor Tentenna. Ogni problema scivola addosso a questa giunta e resta sulle spalle dei cittadini. Le possibilità in campo erano due: o accettare il vincolo termale, ritenendolo corretto e condivisibile e quindi rispettabile, oppure andare a contestualizzarlo attraverso un confronto con la Soprintendenza. In questo caso, in mancanza di risposte, si sarebbero dovute adire le vie legali come peraltro emerso nelle numerose commissioni tenute sotto la presidenza Purchiaroni”.
“Nulla di tutto ciò è stato fatto – continua il consigliere Ciambella -. Si è usato solo il condizionale caratterizzato dai tanti ‘potremmo impugnare il vicolo’ o ‘potremmo rivolgerci al capo dello Stato’. Insomma, la solita indecisione e la solita inattività che caratterizzano questa amministrazione e che stanno paralizzando la città. Opportuno sarebbe a questo punto – conclude – passare dai soliti annunci, espressi peraltro in maniera contraddittoria dagli stessi membri della maggioranza, ai fatti. Purtroppo registriamo che anche in questa occasione la giunta Arena ha passato la mano”.