Forte del ruolo di coordinatore provinciale, che Forza Italia gli ha “democraticamente” conferito al termine di un “affollatissimo” congresso, il sindaco di Bassano in Teverina, Alessandro Romoli, di tanto in tanto sale in cattedra e ci “regala” lezioni di buona politica ed efficace amministrazione. Probabilmente a quello che dice non ci crede neanche lui, ma l’accettazione del ruolo comporta che la parte la debba recitare. Lo capiamo.
Negli ultimi giorni, si è imbarcato nella campagna per la conquista della Provincia, e giù bordate contro il centrosinistra. Il bello è che si tratta dello stesso centrosinistra con cui si è alleato in paese per essere rieletto per la terza volta e col quale, prima delle comunali, ha tramato per il mega inciucio a Palazzo Gentili che avrebbe dovuto portare ad un governo trasversale tra Pd panunziano, Forza Italia battistoniana e Fratelli d’Italia rotelliani. Tutto saltò in aria grazie alla Lega, che minacciò ripercussioni nel Comune capoluogo.
Ma chi è Alessandro Romoli? Detto che del curriculum di studi poco si conosce, così come non risulta pervenuta la sua esperienza professionale, si sa che che compierà 35 anni tra qualche giorno. Da più di dieci fa il sindaco, incarico che lascerà per forza quando festeggerà il quarantesimo compleanno. A fare il coordinatore provinciale di Forza Italia (a cui arriva dopo varie peregrinazioni in area centrista) ce l’ha messo Battistoni, ma, con l’aria che tira, rischia di diventarne il becchino, traghettandola nell’aldilà quando tra un po’ di mesi, o al massimo qualche anno, le cose, già messe molto male, andranno come andranno.
In sintesi, si può dire che Romoli, anche se dall’aria che tiene non sembra, è uno che ha fretta. Deve sbrigarsi: i panni del becchino gli vanno stretti ed è questa la spiegazione di tanta agitazione. Deve sbrigarsi in tutti i sensi. Per il partito e per se stesso. Ben sapendo che prima o poi un lavoro dovrà trovarlo pure lui.