Fa discutere la decisione di alcuni amministratori comunali di partecipare al concorso per 39 posti bandito da Palazzo dei Priori, le cui prove cominceranno tra pochi giorni. A frittata fatta, adesso tutti battono però la ritirata, affrettandosi a chiarire che hanno deciso “volontariamente” di non presentarsi più.
E’ il caso di Gianluca Grancini e Ludovica Salcini. Quest’ultima la lieta novella del passo indietro “volontario” l’ha scritta in un comunicato stampa: “In merito alle recenti polemiche sollevate da alcuni consiglieri comunali di opposizione (…) ritengo di dover fare delle precisazioni. Premesso che la sola partecipazione al bando non configura ipotesi di incompatibilità, né risulta essere vietata dalla legge, dopo essermi iscritta ho ritirato in data 12/06/2019 la partecipazione ai suddetti concorsi con nota di protocollo n. 54267. Mi preme anche sottolineare che non condivido le critiche mosse. Innanzitutto, non è rispettoso biasimare le scelte di vita e lavorative delle singole persone, peraltro perfettamente legittime. Da altro punto di vista, non vorrei che certa minoranza possa dubitare, con gravissimo pregiudizio, della necessaria trasparenza dei concorsi pubblici, insinuando la possibilità di falsarne gli esiti. Certo becero giustizialismo travolge senza discrimine tutti, gettando un’ombra ingiustificata sull’operato, la dignità e l’onestà di tutti coloro che si sono dedicati e si stanno dedicando a portare avanti queste importanti e delicate procedure. E’ vergognoso e inaccettabile questo modo di pensare, ancor più quando proviene da chi si è proposto come sindaco della città“.
Tutto giusto. Resta però il fatto, come fa notare Alfonso Antoniozzi, che loro c’hanno provato e quindi il volersi ricostruire una verginità ex post può legittimamente apparire agli occhi dei cittadini come un tardivo tentativo per uscire dall’angolo a livello di immagine e di comunicazione. E dunque quanto accaduto, al di là degli aspetti legati al diritto, nel senso che non ci sarebbe stato comunque nulla di illegale sotto il profilo giuridico, è in realtà la dimostrazione del livello in cui è scesa la politica viterbese.