Aumentano le proteste dei pendolari dopo gli aumenti imposti dal Comune di Orte per il parcheggio di Molegnano. Giovedì passato un foglio affisso al punto informazioni avvertiva dell’aumento delle tariffe per i non residenti, che passano da 24 a 37 euro al mese, scaldando gli animi di centinaia di persone. Da lì la protesta si è alzata su tutti i fronti mossa da chi giornalmente usa il treno per recarsi al lavoro e che ora deve sborsare 156 euro in più all’anno per un servizio scadente e un parcheggio malridotto. I primi focolai di protesta si sono accesi sui social, dove in un primo momento i non residenti si sono scagliati contro il sindaco e l’amministrazione comunale, fino a diventare una guerra tra residenti e non residenti. Ma la risposta di Giuliani è stata metaforicamente “prima gli ortani” e infatti, invece di tentare di placare le rivolte, ha rincarato la dose e ha accusato i pendolari non residenti “di creare situazioni di pericolo sulle strade del comune con l’eccessiva velocità e di inquinare il nostro territorio con l’abbandono di rifiuti”. Una presa di posizione che ha acceso sempre più gli animi infuocati dei pendolari, tanto da farli diventare una polveriera pronta ad esplodere. E mentre i vari comitati stanno lavorando per una raccolta firme, un pendolare non residente scrive al sindaco.
“A parte l’iniquità per un parcheggio che è stato messo in sicurezza con i fondi regionali e europei, lei scarica sui pendolari non residenti tutte le problematiche che invadono il traffico di Orte? E’ veramente vergognosa la puntata di Tg Magazine del 28/09/2019 su Tele Orte, dove lei accusa i pendolari non residenti di sporcare la città e portare l’immondizia a Orte. Le tariffe del parcheggio erano già state maggiorate dalla vostra amministrazione del 67% l’11 settembre del 2017, due anni dopo voi le aumentate di un altro 54%. Ma lei che fa il sindaco che pensa che il non residente fa il banchiere a Roma? Qui i non residenti sono coloro che negli anni hanno fatto crescere Orte Scalo con l’indotto economico creato intorno alla stazione e preciso che, se non fosse perché dalle nostre parti non siamo tutti dei fulmini di guerra, la direttissima passerebbe a Viterbo e non a Orte con ovvi risultati sul nostro territorio”.
“Per questi pochi passaggi e non solo – continua il pendolare – non è accettabile un discorso discriminatorio tra residenti e non residenti. Ora un non residente che fa? Allerta il sindaco del suo paese per fare pressione e arrivare alla Regione in qualche modo. Allerta il direttivo del Copeo, che prende gli schiaffi da residenti e non residenti e viene giudicato per la sua efficacia. Allerta un avvocato per fare un esposto o scrive al prefetto o fa un ricorso al Tar. Tutte cose che sono lunghe e rischiano di cadere in burocrazia. Occupiamo il parcheggio? No, ci arrestano. Il pendolare non residente sceglierà altri comuni per fare colazione ed acquistare beni e servizi, evitando accuratamente le attività gestite dagli abitanti del Comune di Orte. Non si può solo lucrare usando i pendolari come polli da spennare”.