Un nuovo sistema di pagamento che migliorerà la vita dei pendolari. Così ha esordito l’amministrazione di Orte annunciando la nuova gestione delle aree di sosta a pagamento, ma a qualcuno quell’iniziativa non va giù. Secondo il Pd, dopo anni di degrado e disagi per i tanti pendolari, finalmente si è intervenuti migliorando la situazione, ma non si è andati incontro alle esigenze delle utenze. “Una vera e propria doccia fredda” definiscono la nuova tariffazione in vigore dal 1° ottobre quelli del Partito democratico di Orte. Perché, “il divario di trattamento tra residenti e non residenti si amplifica sempre di più. Solo per i non residenti è stata prevista una maggiorazione di ben 13 euro mensili (da 24 a 37), mentre per i residenti la tariffa resta invariata. Riteniamo che 444 annui siano una tariffa troppo esosa per chi già deve affrontare la spesa di 590 euro annui per l’abbonamento del treno e le spese di viaggio quotidiane”.
I pendolari hanno già dichiarato battaglia al sindaco Giuliani. Se la situazione non dovesse cambiare, la giunta potrebbe trovarsi sommersa di ricorsi: “Ma ciò che temiamo – aggiungono dal Pd – è che la rabbia e la frustrazione delle persone possa dar luogo ad atti vandalici come il segnale di divieto di transito in via Leonardo da Vinci tranciato e gettato nella cunetta o ad un parcheggio selvaggio per le vie di Orte Scalo. La giunta Giuliani è espressione di quella parte politica che ha fatto dello slogan ‘prima gli Italiani’ il proprio cavallo di battaglia, ma in questa situazione si è spinta oltre, in tema di discriminazione. Lavoratori e studenti sono categorie da tutelare e agevolare, non certo da bersagliare economicamente”.