I carabinieri della Stazione di San Lorenzo Nuovo, in provincia di Viterbo, hanno eseguito gli arresti domiciliari nei confronti del legale rappresentante di una società che si occupa di taglio e piallatura del legno. Alla base della misura cautelare, l’accusa per l’uomo di aver sfruttato i lavoratori fra luglio 2018 e giugno 2019. I militari della Compagnia di Montefiascone hanno accertato che l’imprenditore impiegava persone richiedenti asilo politico nel taglio della legna approfittando del loro estremo bisogno. Le vittime venivano sottoposte a orari di lavoro molto superiori ai limiti previsti dai contratti collettivi nazionali, passando nei boschi giornate intere, e venivano retribuite – ancora contrariamente a quanto previsto dai contratti nazionali – con 150/200 euro al mese. I dipendenti erano inoltre totalmente sprovvisti di dispositivi di protezione individuale per la loro incolumità personale. Durante le indagini, gli operai hanno raccontato le loro difficoltà di sopravvivenza e sostentamento familiare.