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Home » Politica » Altro che villaggio di Natale. Questo è lo scenario di una guerra nucleare

Altro che villaggio di Natale. Questo è lo scenario di una guerra nucleare

16 Settembre 2019

Dopo la denuncia del giornalista più bravo del mondo, a piazza San Lorenzo cominceranno presto i lavori per sistemare la facciata del duomo. Ma prima facciamo un piccolo passo indietro per chi non avesse seguito le cronache (con tanto di registrazioni della voce dell’assessore Marco De Carolis) del giornalista in oggetto riguardanti la sicurezza in questa zona strategica del centro storico. Bene, ricordiamo allora che nei giorni scorsi sono stati eseguiti alcuni sopralluoghi dei vigili del fuoco; sono state apposte delle transenne; ed è stato decretato che vanno sistemate appunto alcune parti della facciata. La curia, per bocca dell’ingegner Tosini, ha annunciato infine di aver deciso un intervento da effettuare il prima possibile.

Tutto giusto. Il discorso fin qui non fa una piega. Sorgono però spontanee alcune domande sul tempismo con il quale il giornalista più bravo del mondo ha agito. In particolare, non possiamo neanche non chiederci chi può avergli fornito la registrazione pubblicata per dimostrare che il Comune già da tempo sapeva che qualcosa non andava. Ma a questi interrogativi non possiamo, né vogliamo rispondere. Ci limitiamo a mettere in fila i fatti. Ripassateli attentamente.

  1. Il giornalista più bravo del mondo, che d’ora in avanti per opportuna sintesi chiameremo il magnifico, esce con lo scoop a metà agosto.
  2. In quei giorni nell’aria gira già il cetriolo che da lì a poco andrà a conficcarsi nelle chiappe della Fondazione Caffeina, rappresentato dalla vertenza giudiziaria promossa dalla società Fantaworld. La notizia non è di dominio pubblico, ma i diretti interessati ovviamente la conoscono.
  3. Il magnifico alza i toni della sua denuncia sulla sicurezza a piazza San Lorenzo. Contemporaneamente Filippo Rossi, che al Colle del duomo ha costruito la fortuna sua e del Christmas Village (vedi presepe a Palazzo papale e giostra con sponsorizzazione Kinder), spara contro il Comune, reo di voler fare un bando per il Villaggio di Natale, come se non sapesse che la presentazione di due domande (la sua e quella di Fantaworld) non consente una scelta discrezionale a favore di Caffeina, tanto più se esiste, come esiste, una causa pendente davanti al giudice.
  4. Nel bailamme generale, fatto di accuse per la presunta mancanza di sicurezza e di organizzatori di eventi che si tirano le torte in faccia, la curia, come detto, annuncia infine la decisione di effettuare i lavori. Contemporaneamente – quando si dice le coincidenze, vero? – interviene però anche la Sovrintendenza, puntualizzando che d’ora in avanti per tutti gli eventi nell’area vanno chieste le opportune autorizzazioni.
  5. Il sindaco Arena a momenti sviene. Filippo Rossi annuncia che il Christmas Village lo farà a Sutri.

Questi i fatti. E adesso, senza voler appunto dare delle risposte, facciamo alcune considerazioni. La prima è che di fronte a questa situazione sarà difficile che a Viterbo, perlomeno in piazza San Lorenzo, quest’anno possa essere installato un altro evento natalizio, come promesso dal sindaco, in sostituzione del Christmas Village di Caffeina. Difficile che Fantaworld possa centrare in pieno l’obiettivo che si è prefissata. Ve li immaginate i turisti che passeggiano in mezzo alle impalcature? Difficile soprattutto che il cuore della festa, il presepe monumentale a Palazzo dei papi, possa andare in scena come accaduto negli anni scorsi. E allora, bene che va, sarà un Natale monco quello che potrà offrire Viterbo. Un Natale decapitato. Neanche lontanamente paragonabile al Christmas Village dell’anno scorso o di due anni fa.

Di tutto ciò beneficerà ovviamente Sutri, che non avrà concorrenza. E Filippo Rossi, sull’orlo di una crisi di nervi dopo essere stato costretto a lasciare Viterbo, si ritroverà d’improvviso baciato dalla fortuna.

Quando si dice il culo… Sì, nella vita la differenza la fa il culo. O anche, ed è pure meglio, la faccia come il culo.

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