Posizioni distanti, quelle tra Comune e Sovrintendenza, anche per la lettera arrivata a Palazzo dei Priori, due giorni fa, con cui si lancia un chiaro altolà alle manifestazioni nel centro storico, prevedendo la richiesta di autorizzazioni anche se si vogliono installare strutture provvisorie o semoventi, come gazebo, palchi, stand e sedie.
La normativa esiste da anni, ma a Viterbo non è stata mai applicata. Si è infatti sempre scelto di fare le cose, come dire?, alla carlona, infischiandosene delle regole e dei vincoli paesaggistici. Qualcuno su Facebook commenta la decisione con giubilo, dicendo che essa “porrà fine all’uso indiscriminato del centro storico per gli eventi di qualsiasi genere”, ma il sindaco Arena non la pensa così.
Secondo il primo cittadino questi adempimenti burocratici legheranno le mani a Palazzo dei Priori, dato che per ottenere le autorizzazioni servirebbero di norma anche 120 giorni, un tempo troppo lungo che rischia di bloccare l’iniziativa sia pubblica che privata.
Nel frattempo, sempre in Comune non si nasconde una certa insofferenza contro tutto questo interventismo della Sovrintendenza e viene messa sotto accusa la Eichberg anche per la decisione di partecipare a un’iniziativa politica (quella del Movimento 5 Stelle in Provincia riguardante il vincolo apposto su 1600 ettari) che nulla ha a che vedere con il ruolo istituzionale che l’interessata, in quanto dirigente del Mibac, ricopre.
La Eichberg, dunque, starebbe travalicando il suo ruolo tecnico, andando a presenziare, non si sa a che titolo, manifestazioni di aree politiche avulse dal contesto istituzionale in cui dovrebbe agire.