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Home » Territorio » Museo dei Templari: visitatori anche dal Vaticano

Museo dei Templari: visitatori anche dal Vaticano

13 Settembre 2019

Sono numerose le autorità civili, militari ed ecclesiastiche, che in questi giorni, anche dal Vaticano, stanno arrivando a Viterbo per visitare il Museo Storico-Didattico dei Cavalieri Templari. Visitatori, di particolare rilievo, giunti anche dalla Santa Sede che hanno apprezzato la particolarità delle esposizioni ed i materiali in mostra.

Per quanto riguarda l’inaugurazione del Museo ha presenziato, tra gli altri, Mons. Gianni Fusco, Segretario Generale Internazionale del Clero. Il Museo Storico-Didattico dei Cavalieri dei Templari rappresenta una nuova particolare ed ammaliante attrazione nel panorama culturale e turistico di Viterbo poiché è l’unico Museo Templare permanente in Italia. Una spettacolare realtà che va ad arricchire l’offerta di Tesori d’Etruria e la sua Viterbo Sotterranea, diventati ormai un vero e proprio punto di riferimento culturale e di intrattenimento nel capoluogo della Tuscia e nel centro Italia.

I Templari e Viterbo, un binomio imprescindibile, con molti punti di contatto fin dall’origine dell’ordine, una sorta di primogenitura templare di Viterbo in Europa. Tutto ciò soprattutto grazie a papa Eugenio III, in esilio, più di una volta, da Roma a Viterbo. Proprio qui, nel 1145, papa Eugenio III, con la bolla Militia Dei, dà la possibilità all’Ordine Templare di raccogliere decime, tasse di sepoltura ed altri pagamenti. Nello stesso anno, sempre da Viterbo, Eugenio III, con la bolla Quantum Praedecessores, dà inizio alla seconda Crociata, appena saputo che la città assira di Edessa era caduta in mano al temibile Imad al-Din Zengi che, con la presa di Edessa, voleva rispondere e contrastare l’ammaliante azione predicatoria messa in atto da Bernardo di Chiaravalle. A Parigi, 2 anni dopo, Eugenio III presiede il capitulum generale di 130 Cavalieri Templari sotto il comando di Evrard des Barrès. Terminato il capitulum generale, Eugenio III ufficializza l’adozione della croce patente quale simbolo dei Templari, che già utilizzano quella patriarcale, consegnata trent’anni prima da Varmondo di Picquigny, patriarca di Gerusalemme, ai primi Templari. La croce patente assume un significato particolare solo tra i Cavalieri Templari che la adottano come emblema.

Queste e tante altre storie sui monaci-guerrieri, che fondono la storia dei Cavalieri Templari con il mito, potranno essere scoperte dai visitatori in un affascinante viaggio nel tempo con la visita al museo storico-didattico dei Cavalieri Templari a Viterbo Sotterranea, tutti i giorni dalle 10 alle 19.

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