C’è la telenovella della nomina dell’assessore all’ambiente. Di cui non importerebbe nulla a nessuno se non fosse che da lì passano decisioni cruciali che vanno ad incidere sul decoro della città. E Viterbo, su questo fronte, deve farne ancora, altroché, di strada. Senza contare la partenza dell’appalto ponte e, questione ancora più sostanziosa, la predisposizione della gara di appalto per le successive annualità.
C’è poi la vertenza dei vigili urbani e più in generale il caos traffico. La mancanza di controlli un po’ per carenze di personale e un po’ per un’organizzazione del lavoro contro la quale si levano tante voci contrarie. Nel frattempo, degli annunciati concorsi per rafforzare l’organico non si è saputo più nulla, eppure Arena, ottimista come sempre, aveva detto che in autunno i rinforzi avrebbero preso servizio. L’unico problema è che si è dimenticato di dire se l’autunno è quello di quest’anno o quello del 2020.
Ci sono infine tutti i problemi aperti sull’urbanistica, a cominciare dal piano per le periferie, sul quale non si è ancora capito bene dove vuole andare a parare l’amministrazione; è ancora: le strade non riparate, nonostante tutte le promesse fatte in questi mesi; i servizi sociali sempre più smantellati; i trasporti pubblici ridotti al lumicino, con corse programmate senza né capo e né coda; le politiche culturali e turistiche praticamente inesistenti, come ha dimostrato la gestione assolutamente inadeguata della festa di Santa Rosa da parte dell’assessore di Fratelli d’Italia; e su tutto la totale assenza di una visione di città, che si manifesta in decisione scoordinate e provvedimenti adottati al di fuori di qualsiasi programmazione.
E così fronte di un bilancio del primo anno nettamente catastrofico, la giunta Arena si appresta a vivere un autunno caldo, anche perché in città il malumore cresce a dispetto dell’ostentata tranquillità mostrata da Arena e dagli assessori. Se si tornasse a votare oggi, il novanta per cento di quelli che siedono in Comune non verrebbero più rieletti – così si percepisce parlando con la gente – ed è forse questa consapevolezza a tenere in piedi una maggioranza fatta di bande l’una contro l’altra armate. A peggiorare la situazione la caduta del governo giallo-leghista dietro al quale non si potranno più nascondere gli inquilini di Palazzo dei Priori.
Mesi duri insomma per Arena & C., che in realtà raccolgono quanto seminato, ossia l’aver messo in piedi una maggioranza solo per la conquista del potere, ma senza nessuna idea di gestione, sviluppo e crescita. Purtroppo l’anno scorso i viterbesi sono caduti nella trappola, ma, vi assicuriamo, in giro nessuno si sente degnamente rappresentato da questa amministrazione.