Cala il sipario sul Natale viterbese. Almeno per ora. Almeno secondo le dichiarazioni dei vertici di Caffeina. Dichiarazioni che potrebbero nascondere però il tentativo di forzare la mano e probabilmente di intavolare una trattativa sia con il Comune che con i privati che contendono a Filippo Rossi l’organizzazione dell’evento.
Ma, facendo finta che sia tutto vero, il sipario calerebbe perché Fondazione Caffeina ha deciso di non partecipare al possibile bando che il Comune, secondo quanto annunciato da Arena, si appresterebbe a pubblicare per la scelta del soggetto a cui affidare l’organizzazione della manifestazione. Tutto questo, come si ricorderà, a causa della vertenza tra la Fondazione e gli ex soci della società Fantaworld, che hanno infatti presentato a Palazzo dei Priori una seconda richiesta di concessione degli spazi pubblici ove mettere in scena, in contrapposizione a Filippo Rossi, la rappresentazione di Babbo Natale con tutti gli annessi e connessi.
Al posto di Viterbo, si parla ora di Sutri, Vitorchiano e Bagnoregio.
Apparentemente il Comune in tutto ciò non c’entra nulla, ma fino ad un certo punto. A ben guardare si sarebbe potuto infatti spendere di più per mitigare i toni della disputa, ma come al solito non è stato capace di gestire la situazione. Anzi, tramite il lavoro “sporco” di qualche assessore e consigliere avrebbe addirittura intorbidito le acque ancora di più.
“Devo prendere atto della realtà dei fatti – ha detto il presidente di Fondazione Caffeina, Carlo Rovelli – alla luce dell’incontro con il sindaco e dopo le sue dichiarazioni rilasciate alla stampa con le quali annuncia che non si ritiene di dover rinnovare per il quarto anno consecutivo le autorizzazioni a Fondazione Caffeina, preferendo, legittimamente, fare un bando per ricevere altre e diverse proposte per iniziative natalizie”.
“Nonostante il grandissimo successo da tutti riconosciuto alla nostra manifestazione – ha aggiunto – si è deciso di non replicarla. Fondazione Caffeina detiene tutti i diritti del Caffeina Christmas Village, per tutelare i quali già da metà di agosto, in qualità di presidente, ho dato mandato al nostro ufficio legale di promuovere davanti al tribunale delle imprese una azione cautelare inibitoria, nonché finalizzata a reprimere comportamenti di concorrenza sleale per la quale a breve si terrà la prima udienza nei confronti di chi scorrettamente ha tentato di appropriarsi del lavoro e delle idee di Caffeina e del suo inventore che a tutti è noto essere il nostro direttore artistico Filippo Rossi. Tra pochissimi giorni – ha concluso – annunceremo la nuova sede, che sarà bellissima e ricca di novità”.
Per Arena un duro colpo, visto che perdere il brand Caffeina, già radicato e conosciuto, sostituendolo con chicchessia, rischia di regalare alla città vie deserte e desolate.