Scorrendo con il dito sulla lista dei nomi dei ministri del nuovo governo Conte ci accorgiamo che molti di loro hanno un certo feeling con la Tuscia, terra con cui vantano forti legami. Alcuni sono stati a Viterbo più volte negli anni passati, invitati spesso da Fioroni.
A parte i volti noti, taluni sono passati in sordina, eppure hanno partecipato attivamente a varie manifestazioni. Come Teresa Bellanova, ora ministro dell’agricoltura, più volte giunta a queste latitudini per partecipare alle iniziative del Partito democratico. Così come Roberto Speranza, l’attuale ministro della sanità. Non parliamo poi Lorenzo Guerini (difesa), molto legato a Fioroni, o di Dario Franceschini, che oggi come allora alla guida dei beni culturali – governi Renzi e Gentiloni – è stato nella Tuscia, sempre accompagnato da Fioroni, tantissime volte. Nell’inverno 2017 effettuò un vasto sopralluogo nei massimi monumenti della provincia, stanziando importanti fondi per l’eliminazione di alcune annose criticità.
Attivissimo in città e in provincia è stato anche Roberto Gualtieri, neo ministro dell’economia, che ha visitato palmo palmo la Tuscia durante la campagna elettorale per le europee di maggio ottenendo un buon numero di preferenze. Infine, non possiamo non citare Vincenzo Amendola, l’esperto dem messo agli affari europei. E’ innegabile dunque che Viterbo con questo governo torna ad avere validi punti di riferimento nella capitale, differentemente da quanto accaduto con i governi di centrodestra, ma anche quello gialloverde, sempre molto distanti da questa provincia.