Classi pollaio nella Tuscia. A denunciare la situazione il sindacato: in alcuni istituti della provincia non sono stati infatti rispettati i limiti di alunni stabiliti dalla circolare ministeriale n. 1604 del 29 marzo 2019. Le scuole interessate sono l’Itt Leonardo Da Vinci, dove è stata formata una prima superiore con 32 alunni, di cui 3 diversamente abili, l’Ic Andrea Scriattoli di Vetralla, in cui una classe sarà composta da 27 alunni, di cui 2 disabili, mentre a Tuscania una classe conterà 31 alunni, di cui 2 con handicap. Infine c’è il caso – grave ed emblematico – dell’Iiss Francesco Orioli di Viterbo dove in una classe si arriverà a 39 studenti, di cui 5 diversamente abili.
“Siamo sconcertati e preoccupati dai casi segnalati – denuncia Alessandro Tatarella, segretario generale Flc Cgil -. Ancora una volta ci troviamo di fronte a classi pollaio, dove la qualità dell’istruzione e la possibilità di un apprendimento paritario tra tutti gli studenti non sono garantiti. Tutto questo è inaccettabile. La Flc Cgil è ferma nel ribadire che il Miur deve garantire il diritto all’istruzione, come sancito dalla Costituzione, fornendo a tutti i docenti la possibilità di svolgere al meglio il proprio ruolo, guardando innanzitutto alle esigenze delle studentesse e degli studenti: avere una istruzione pubblica di qualità in ambienti dove dev’essere salvaguardata la sicurezza degli studenti e di tutto il personale.”
Per la Flc Cgil la priorità assoluta è che venga assicurata, al personale docente, Ata e agli studenti una scuola inclusiva, sicura e di qualità, prescindendo da qualunque crisi di governo. E non smetterà di ribadirlo e sostenerlo in tutte le sedi competenti e nelle piazze.
“Una classe composta da 39 studenti – conclude Tatarella – non può garantire questi obbiettivi. Chiediamo al ministero di far fronte a quella che ormai è una patologia cronica del sistema di istruzione pubblico, attraverso l’espletamento dei concorsi ordinari del 2016 e del 2018 e l’immediata applicazione del Decreto sulla scuola approvato dal Consiglio dei ministri il 6 agosto 2019 e il conseguente sblocco dei concorsi straordinari previsti dal decreto in seguito all’accordo firmato il 24 aprile scorso dai sindacati della scuola e il Governo che interesserebbe una platea di almeno 55 mila docenti”.