Ha destato preoccupazione la notizia dell’imminente chiusura dei Punti di primo intervento della rete sanitaria regionale ricadenti nei piccoli comuni. Il provvedimento, nella Tuscia, cita espressamente Montefiascone e Ronciglione.
In realtà, fa sapere la Asl, si tratterebbe, per quanto riguarda la nostra provincia, di un falso problema, dal momento che a Montefiascone e Ronciglione già da mesi si è provveduto alla trasformazione dei Punti di primo intervento in Punti di assistenza territoriale. Il che vuol dire che ciò che doveva essere tagliato è stato già tagliato, ovvero che i Pronto soccorso già non esistono più, sebbene così continuino ad essere chiamati i nuovi servizi (di fatto ambulatoriali) attivati presso quelle sedi.
“La Asl di Viterbo – si legge in una nota – intende rassicurare la cittadinanza circa i servizi Pat, Punti di assistenza territoriale, regolarmente attivi nei presidi di Montefiascone e di Ronciglione, la cui operatività rimarrà garantita anche dopo il 31 dicembre 2019. La Asl, con il prezioso supporto del Comitato di rappresentanza dei sindaci per la sanità e delle amministrazioni comunali interessate, già a inizio del 2019 ha messo in atto un processo di evoluzione organizzativa e di potenziamento, non di declassamento, dei precedenti Punti di primo intervento, trasformandoli in Pat, Punti di assistenza territoriale, garantendo in questo modo la continuità del servizio”.
“Come già comunicato nei mesi scorsi – sottolinea la Asl – i Pat rientrano nelle azioni che si stanno intraprendendo per migliorare l’integrazione dei servizi territoriali di continuità assistenziale delle cure primarie, con l’obiettivo prioritario di evitare il ricorso improprio al Pronto soccorso. Il servizio si rivolge esclusivamente a persone, dal punto di vista clinico assistenziale, con patologie non complesse (codici verdi e bianchi) e con sintomi minori, auto- sufficienti e con un adeguato supporto familiare. In altri termini, il servizio si rivolge a situazioni cliniche di media e bassa complessità, come già accadeva in precedenza, ma con una capacità di presa in carico più chiara e definita nei percorsi e nelle modalità operative”. “Attraverso i Pat – conclude la Asl – l’azienda intende perseguire una maggiore appropriatezza e un aumento numerico degli accessi rispetto a quelli registrati in precedenza nei Ppi di Ronciglione e di Montefiascone”.