E’ sempre stato un personaggio in cerca d’autore sempre pronto a ribaltare la situazione per convenienza politica. Infatti la sua storia parla da sé e ora attraverso i suoi canali social si lancia a sostenere un governo, almeno a livello nazionale e chissà poi se anche locale, a guida Pd e M5S.
Parliamo di Giacomo Barelli che pare sia pronto ad abbracciare, almeno a livello nazionale, un governo giallo-rosso. Dunque, messe da parte le acredini delle passata esperienza amministrativa, quando se ne andò sbattendo la porta alla giunta Michelini a guida Pd, da un po’ di tempo ha cominciato a ritornare sui suoi passi. Alcuni indizi già c’erano stati come la conferenza stampa su un anno di Arena fatta con Erbetti ( M5S), Alvaro Ricci e Serra ( entrambi di area Pd panunziano), ma le conferme oggi le riscontriamo proprio nella sua pagina Facebook. Tra i posti condivisi si legge: “Non capisco perché il governo gialloverde realizzato non sulla base di una coalizione vincente (che non c’era) ma di un patto post elettorale (contratto di governo) viene ritenuto legittimo mentre un governo Pd-M5S sarebbe da considerare un #tradimento degli elettori”. Pubblicato anche un post, che Barelli ha condiviso, di Massimiliano Smeriglio, il pupillo di Zingaretti: “Sostengo da tempo il disgelo con il Movimento 5 stelle partendo da punti programmatici chiari”.
Ma il tutto è in odor di trasformismo e non di depretisiana memoria storica. Trasformismo moderno che si traduce in un semplice e politicamente scorretto salvataggio della pellaccia. Infatti, l’ipercinetico consigliere di Forza Civica, come lo definì in un barlume di lucida analisi politica il sindaco Arena, è politicamente di difficile collocazione. La mattina radicale, durante l’ora di pranzo è per il civismo puro e la sera prima di coricarsi diventa dem, o meglio ex-Ds. Cavalcare l’onda al grido “sopravvivenza”, magari speranzoso che in un prossimo futuro ci sia anche per lui un posto al sole. Tutti segnali utili, e chissà se qualcuno in Regione li noterà.