Il termo-valorizzatore che verrà costruito nel suolo del Comune di Tarquinia, non smette di far parlare. E’ di ieri la decisione del Consiglio Comunale tarquiniese, contrario alla sua realizzazione su tutte le sue latitudini politiche, di inviare alla Regione Lazio un lettera che esprima il dissenso formale all’inceneritore e la sua archiviazione per improcedibilità
“Il Comune di Tarquinia-si legge nella nota- esprime contrarietà all’apertura di qualsiasi tipo di impianto che comporti l’incenerimento di rifiuti su tutto il territorio di Tarquinia”, impegnando quindi “il Sindaco ad esprimere il parere negativo all’ufficio V.I.A. della Regione Lazio per l’esame dell’impianto di recupero Energetico di Tarquinia (VT) ubicato il località Pian d’Organo – Pian dei Cipressi”. E per questo “ha inviato una lettera, entro il termine dei 20 giorni, per la verifica dell’adeguatezza e completezza della documentazione trasmessa, propedeutica al successivo pronunciamento del parere di competenza e di merito.
La decisione è stata presa in quanto è stata ravvisata la non conformità con quanto stabilito dall’art. 27 bis c.3 del D.Lgs. 152/2006, perciò che riguarda la chiusura dei termini nei 20 giorni denunciando anche la scarsa collaborazione delle Pubbliche Amministrazioni. Infatti:
“La Regione Lazio- continua la nota- non ha ritenuto opportuno comunicare tempestivamente i documenti del progetto al Comune di Tarquinia al momento della presentazione della richiesta del 17/06/2019, anche in via preliminare e di indagine, passo fondamentale per una corretta ed efficace azione di governo del territorio. Si sollevano inoltre dubbi sulla stessa procedura, più volte citata nel D.G.R. n.132/2018, come l’approvazione del progetto preliminare da parte del Consiglio Comunale, nel caso di opera pubblica, ovvero un atto di indirizzo dell’Organo politico collegiale”, nonché “la documentazione attestante la conformità dell’opera alle previsioni pianificatorie e della destinazione dei suoli nonché l’inesistenza di gravami di uso Civico”. Manca l’approvazione dei Piani Particolareggiati o Piani di lottizzazione in quanto la “Verifica di compatibilità urbanistica” da parte del proponente, pur evidenziando che il progetto presentato debba conformarsi a quanto stabilito dal “Piano Quadro di indirizzo e coordinamento zona D1 in loc. Pian D’Organo – Pian dei Cipressi, approvato con delibera n. 31 del 10/04/2008”, omette di sottolineare che detta delibera, nell’allegato ordine del giorno approvato all’unanimità quale parte integrante e sostanziale dell’atto, esclude per la zona di PRG in questione gli “…insediamenti come cementifici, inceneritori, industrie chimiche, depositi inquinanti, discariche e comunque tutti quelli previsti dal D.M. che individua le attività nocive ed inquinanti”
“Nella documentazione a corredo dell’istanza, per di più,-conclude la nota del comune di tarquinia- non è presente l’attestazione dell’ inesistenza dei gravami di uso civico, questione liquidata con una semplice autocertificazione a cura del professionista incaricato dell’elaborazione del S.I.A., quando sarebbe stata necessaria un’ idonea attestazione rilasciata da perito demaniale iscritto all’Albo regionale costituito ai sensi della legge regionale 8 gennaio 1986, n. 8.Per tali mancanze, ma soprattutto perché il ruolo del consiglio comunale non venga svilito da nessuna procedura burocratica, il Comune, in conformità con quanto stabilito dalla delibera D.G.R. n.132/2018, rilevata l’assenza della “documentazione attestante la conformità dell’opera alle previsioni pianificatorie e della destinazione dei suoli”, il Sindaco ha chiesto che l’istanza relativa al progetto in oggetto venga dichiarata improcedibile e, conseguentemente, archiviata”.