Sindacati sul piede di guerra per il ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti di Talete. A rendere il clima stavolta ancora più incandescente il fatto che da poche settimane sono state assunte altre sei unità di personale tramite una agenzia interinale. Si tratterebbe di persone vicine alla politica. In particolare i sei nuovi lavoratori sarebbero riconducibili ad ambienti, tra gli altri, di Canepina, Capranica, Blera e Marta. Talete non vuole comunque renderne noti i nomi.
“Apprendiamo – dicono le segreterie provinciali di categoria Cgil Filctem, Femca Cisl, Uiltec Uil – con un misto di sconcerto e rabbia della decisione, che sarebbe più corretto chiamare imposizione, di ritardare il pagamento dello stipendio ai dipendenti della Talete. Leggiamo che la decisione sarebbe, non si comprende in che modo, messa in relazione con il programma di recupero dei crediti da parte di Talete stessa. Non possiamo accettare questa guerra tra poveri che coinvolge i lavoratori e gli utenti morosi mentre, al contempo, si continua a tacere chi sono i reali utenti morosi (non certo le famiglie in difficoltà il cui debito ammonta a poche centinaia di euro), così come si continua a tacere se esistono responsabilità derivanti dal ritardo nella riscossione dei crediti. Appare surreale che mentre Talete, in pieno agosto, decide di assumere mediante una società di lavoro interinale sei persone (tramite selezione sui cui esiti chiediamo spiegazioni), al contempo ritarda il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori impiegati. In crisi da non pagare le retribuzioni da un lato, ricchi al punto tale da assumere sei persone senza alcun confronto preventivo dall’altro”.
“Non possiamo accettare – concludono i sindacati – il nesso volgare tra il mancato pagamento degli stipendi e l’azione di recupero del credito, perché tende a provocare una inutile e dannosa guerra tra famiglie. Le famiglie dei lavoratori che trascorreranno il mese di agosto senza percepire i compensi per il loro lavoro e quelle di chi, tra mille difficoltà, non è riuscito a pagare quanto dovuto”.
I soldi per assumere altro personale ci sono, ma quelli per pagare i dipendenti no? A questo punto un chiarimento da parte della società è necessario. Per ora il presidente Bossola tace. Vedremo se, dopo questo nuovo polverone, qualcosa cambierà.