In molti non ci si ritroveranno, ma è un fatto che il termometro della situazione politica ormai viene offerto dai social, che per taluni – i politici in grado di intercettare i temi che stanno a cuore alla gente e di affrontarli con linguaggio appropriato – agiscono come potente cassa di risonanza capace di accalappiare like e consensi. Sui social ha basato la propria forza Matteo Salvini, che, dopo un anno di governo, nonostante gli scarsi o addirittura nulli risultati in materia economica (argomento tra i più cari all’elettorato), è riuscito a raggiungere il massimo della popolarità andando a stuzzicare i “leoni da tastiera” nell’altro punto sensibile della società attuale: la sicurezza. Da qui la lotta contro l’immigrazione, percepita dall’opinione pubblica come lesiva della sovranità nazionale, ossia come potenziale fattore di rischio per lo status quo.
Detto ciò, i passi falsi compiuti dal leader della Lega nelle ultime due settimane stanno trovando riscontro proprio nei social, che, come hanno amplificato a suo favore i messaggi percepiti positivamente, adesso stanno moltiplicando a suo sfavore quelli valutati negativamente. Lo si nota anche a Viterbo, dove sono diminuite sensibilmente negli ultimi giorni le esternazioni sguaiate dei tifosi del Carroccio.
Matteo Salvini dunque, secondo gli esperti di comunicazione, starebbe perdendo colpi. Significativa, come nota il Corriere della Sera, “la clamorosa sconfitta nel giorno di Ferragosto subita nell’infuocato scambio di post con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”. La lettera aperta con cui Conte ha accusato il suo ministro dell’interno di “sleale collaborazione” a proposito della gestione di Open Arms ha infatti fruttato all’avvocato foggiano 311 mila like. “Un numero impressionante – nota sempre il Corriere – che conferma indirettamente quello che è il dato che emerge anche dagli indici del gradimento degli esponenti di governo, e cioè il suo primato assoluto con percentuali che sfiorano il 60 per cento. Ma quel che è più rilevante è che la risposta partita poche ore dopo dalle dita del vicepremier leghista, con quel risentito ‘certe cose poteva dirmele in faccia’, ha fruttato a Salvini solo 113 mila like. Un risultato che fino a qualche mese fa sarebbe apparso impensabile data la macchina propagandistica di cui fruisce il leader leghista (la famosa ‘Bestia’ di Luca Morisi) contrapposta al low profile scelto dal presidente del Consiglio. Eppure, in questo caso, la comunicazione istituzionale del premier, seppur attraverso l’artificio della lettera aperta, ha avuto nettamente la meglio”.
Un episodio isolato? Risponde ancora il Corriere della Sera: “Forse no, se andando a vedere i numeri dei social nella settimana dello scoppio della crisi di governo si scoprono spostamenti che, in piccolo, danno il termometro della situazione. Tra il 5 e l’11 agosto (ricordiamo che Salvini ha annunciato di voler porre fine all’esperienza di governo con il Movimento 5 Stelle l’8 agosto), il ministro dell’interno ha lasciato nella rete 10 mila follower, mentre nello stesso arco di tempo il principale inquilino di Palazzo Chigi ne ha conquistati 20 mila. E lo stesso capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha incrementato i suoi seguaci digitali di 8 mila unità”.