• Facebook
  • Twitter
  • Google+
  • YouTube
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Home » Politica » Giuseppe De Mita: “Guardiamo al futuro dell’Italia, lavoriamo a un nuovo partito”

Giuseppe De Mita: “Guardiamo al futuro dell’Italia, lavoriamo a un nuovo partito”

13 Agosto 2019

Da ildomaniditalia.eu riprendiamo e pubblichiamo

di Lucio D’Ubaldo

“Inizio le mie vacanze, ma non mi allontano di molto. Vado in montagna e non so, a 1800 metri d’altezza, se avrò copertura per cellulare e IPad. Forse sconterò un po’ di sano distacco dalle comodità quotidiane”.

Giuseppe De Mita, anche se con le valigie in mano, scambia volentieri qualche pensiero sulle vicende politiche prima che ci si immerga nella pausa ferragostana. Ma sarà vera pausa?

Mi sembra che lo spettro delle elezioni anticipate si allontani. In fondo darla vinta a Salvini, subendo il suo diktat, sarebbe un errore. Non è così?

Sì, ritengo anch’io che votare al buio, sotto la spinta impetuosa della Lega, avrebbe implicato una defezione dal campo della responsabilità politica. Sì può tentare l’avvio di una fase nuova. A patto che si definiscano bene i contorni dell’operazione.

Ecco, l’oscillazione sulle prospettive – governo di scopo o governo di legislatura – mostra quanto sia complessa la manovra di aggancio tra Pd e M5S. Più complessa, diciamo, delle convenienze a breve.

Noi abbiamo dato un segnale, nel nostro piccolo, con la proposta del “governo di tregua” avanzata da Costruire Insieme, Politica Insieme e Rete Bianca. Il documento licenziato qualche giorno fa andrebbe valorizzato e approfondito. Il mio giudizio è positivo: certamente si deve evitare un ricorso precipitoso alle urne. Tuttavia capisco le obiezioni che Zingaretti ha sollevato, perché un “accordicchio” non risolverebbe i problemi e consegnerebbe la legislatura a un prosieguo stentato, privo di energia e consistenza politica. Che senso avrebbe?La crisi del governo è un episodio di una crisi più ampia che coinvolge la lettura insufficiente che un po’ tutti abbiamo dato dell’attuale fase storica.

Cosa intendi dire?

Non dobbiamo fermarci alla superficie dei fatti. La crisi di questi giorni  mette ciascuno in una certa misura in conflitto con il proprio passato prossimo e per essere superata esige una sorta di rottura o quantomeno di superamento del passato. Allora il punto su cui chiedere attenzione non è più solo un generico richiamo al bene comune, che potrebbe essere frainteso come una resistenza dell’élite al voto, ma diventa la ricerca di un nuovo equilibrio politico che sfidi le difficoltà con il recupero di una motivazione morale sugli obiettivi di fondo dei sistemi democratici  e sia in grado di acquietare l’angoscia esistenziale che stringe alla gola la società. Se invece si cercasse di individuare nella soluzione di un nuovo governo tracce di continuità con il proprio passato si rischierebbe una toppa peggiore dei buco: alla fine le contraddizioni esploderebbero di nuovo. Del resto, il voto avrebbe senso se avessimo in campo forze politiche in grado di portarci fuori dalla tempesta, ma allo stato attuale il voto produrrebbe nella sostanza comunque uno stallo.

Non ci deve sfuggire che il leit motiv è diventato il rifiuto di un governo di breve durata. Però i governi hanno un che di aleatorio, sempre, anche quando nascono con l’obiettivo di durare a lungo. Di Maio e Salvini, in questo anno, si sono spalleggiati ripetutamente nella recitazione scolastica sulla tenuta della maggioranza gialloverde. Ora, di colpo, questa maggioranza è andata in frantumi. Oltre le intenzioni, dunque, contano i fatti.

È vero, la preoccupazione sulla data di scadenza del possibile nuovo governo rivela la fragilità di questo approccio un po’ guardingo, direi fin troppo tattico. I governi durano finché ne restano valide le ragioni di sussistenza. Tutto dipende dalla qualità del percorso che verrà sviluppato. Le premesse, al momento, rimandano a un necessario ma di per sé insufficiente ricorso alla “procedura d’urgenza”: gli attori della svolta si accingono a consumare un matrimonio fondato sulla opportunità di frenare la deriva autoritaria di Salvini. Invece serve un discorso a più ampio spettro. Lo stesso Renzi, non smentendo i pregi e i difetti del suo carattere di abile pokerista, ricolloca nell‘ambito del suo sperimentatomovimentismo l’istanza di una diversa e più corretta visione del cambiamento.

È un cambiamento sui generis. Ricordo che Enzo Carra, scrivendo in queste ore per noi, ha definito quella in corso una “crisi giolittiana”. Si tende cioè a risolvere tutto o quasi nel gioco stretto degli equilibrismi, più dentro che fuori delle Aule parlamentari. È un giudizio troppo severo?

No, è un giudizio appropriato. Quando riemerge, sempre a proposito di Renzi, la convinzione che il popolo italianoabbia sbagliato nel referendum sulla Costituzione, allora vuol dire che l’analisi della crisi non affronta le cause più remote e profonde. Ancora dobbiamo capire perché alle politiche, lo scorso anno, gli elettori hanno dato disco verde alla locomotiva del populismo. In assenza di un dibattito all’altezza dei problemi, ogni proposta finisce nel cono d’ombra di un pesante deficit di motivazione. È come se camminassimo bendati sul ciglio del precipizio, ignari del pericolo. E litigassimo sulla disposizione della fila…

Sì, la metafora rende bene il concetto, a condizione che ne sia estraneo un retro pensiero di tipo pessimistico. Non siamo, noi, quelli che adombrano la suggestione di un nuovo partito? E perché dovremmo impegnarci in questa direzione, se poi restiamo incatenati a un sentimento di rassegnazione? Celebrare, come abbiamo fatto, i cento anni dell’appello di Sturzo ai “liberi e forti” dovrebbe instillare un senso di maggiore fiducia. Non credi?

Sono d’accordo con te. Forse mi sono spiegato male: non è il pessimismo l’abito della nostra azione morale e politica. Anzi! Volendo andare oltre l’aridità della critica,  pesa (anche) su di noi il carico di una seria meditazionepolitica sulle prospettive del Paese. Il tema non è se e come occupiamo uno spazio, virtualmente al centro,  bensì cosa significhi in termini di valori e programmi questa specifica dislocazione sullo scacchiere politico. A me piacerebbe che rileggessimo il discorso di Moro alla Costituente, quando arrivò a formulare nella dialettica con Calamandrei l’esigenza di assumere alcuni grandi e vitali principi, poi trasfusi nei primi tre articoli del Testo, come missione fondamentale e ineludibile della rinnovatademocrazia italiana.. Pensiamo, ad esempio, al dato emblematico di una nazione “fondata sul lavoro” (art. 1), al rispetto dei ”doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” (art. 2), all’impegno per la rimozione degli ostacoli che “impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3). Qui sta il nocciolo duro, a mio parere, di una nostra ripresa d’iniziativa politica. È pessimismo?

Direi proprio di no! Ma se questo è l’orizzonte che ci deve interessare, tanto vale riconoscere l’urgenza di un grande dibattito aperto, un vero seminario politico, da cui far scaturire quelle che potremmo chiamare con un pizzico di orgoglio – spero non di presunzione – le nostre “idee ricostruttive”.

Sottoscrivo. E se non lo dovessimo fare…altro che pessimismo.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
« Previous Post
Next Post »
Articoli recenti
  • L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
  • Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
  • L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
  • L’intervento di Giuseppe Fioroni al convegno “L’appello di Sturzo, tra progressisti e conservatori”.
  • Fioroni: “Costruire la fratellanza per sperare in un futuro migliore”
  • Il 18 dicembre incontro del Centro Studi Aldo Moro: “Osare la Pace, vivere la Fratellanza”
  • Morte di Nando Gigli, Fioroni: “Un amico che sapeva investire nei giovani”
  • Calenda e Renzi, l’imperativo dell’unità in vista delle elezioni europee
  • Fioroni fa il pontiere al centro e lancia la formazione Tempi Nuovi
  • Autonomie, unità, transizione. Le conclusioni di Fioroni all’incontro di Tempi nuovi (video-2)
  • Autonomie, unità, transizione. L’intervento di Fioroni all’incontro di Tempi Nuovi (video-1)
  • Napolitano, uomo delle istituzioni e autorevole interprete del rinnovamento della sinistra
  • Camaldoli porta allo scoperto l’esigenza di una nuova politica d’ispirazione cristiana
  • La sinistra sceglie Cappato, anche per questo i popolari devono tornare uniti
  • A Roma il convegno di Tempi Nuovi: Autonomia, Unità, Transizione
  • Fioroni al dibattito “Palla al Centro” promosso da Italia Viva
  • Morte Moscatelli, Fioroni: “È stato maestro di vita”
  • Francesco Verderami a colloquio con Giuseppe Fioroni, “Tempi nuovi per l’Europa, nel segno di De Gasperi”
  • Il ritorno in campo dei Popolari: “Noi, catalizzatori di questo ceto medio disarticolato”
  • Fioroni punta alle Europee con il nuovo centro. I “Popolari uniti” corteggiano FI, Calenda, Renzi e Moratti
Menù
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Meteo

booked.net

Contatti

www.ilviterbese.it

Redazione | Contatti

info@ilviterbese.it

redazione.ilviterbese@gmail.com

GALLERY
L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
Editore: Centro Studi Aldo Moro C. F. 90122270565
Registrazione Tribunale di Viterbo n. 1 del 5 Giugno 2018 | Copyright © 2018 - Il Viterbese.it - All rights reserved
Scroll to top
Skip to content
%d
    Open toolbar Accessibilità

    Accessibilità

    • Aumenta TestoAumenta Testo
    • Diminuisci TestoDiminuisci Testo
    • Scala di GrigioScala di Grigio
    • Più ContrastoPiù Contrasto
    • NegativoNegativo
    • Sfondo BiancoSfondo Bianco
    • Evidenzia LinkEvidenzia Link
    • Testo LegibileTesto Legibile
    • Reset Reset
    Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.