Sarebbero riconducibili a noti personaggi politici della Provincia e di alcuni Comuni i nomi dei vincitori della selezione per sei unità di personale di rinforzo negli uffici di Talete. Come si ricorderà, il gestore del servizio idrico si è avvalso, per portare a termine l’operazione, di una società interinale, salvo effettuare in prima persona i colloqui su una rosa di nomi e prevedere la possibilità di trasformare i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.
Se l’indiscrezione delle “parentele” politiche sarà confermata, si comprenderebbe il perché di tanto mistero da parte di Talete, che non comunica, nonostante le sollecitazioni provenienti da più parti, gli atti di questa selezione, ovvero non pubblica i nomi dei vincitori. A questo punto diventa sempre più necessaria una presa di posizione del nuovo presidente Andrea Bossola. Talete è infatti una società pubblica e come tale è chiamata ad agire secondo precisi criteri di trasparenza.
Una storia molto controversa, quella di queste assunzioni, che a Talete costano circa 250 mila euro l’anno. Controversa perché in molti si sono lamentati per la scarsa pubblicità fatta sulla selezione, senza considerare il malumore di quelli che, pur avendo partecipato, si sono ritrovati esclusi. Insomma, tutto aumm a aumm? A Bossola il dovere di chiarire.