Distribuito dalla Asl un opuscolo sui pericoli per la pelle che derivano dall’esposizione ai raggi ultravioletti. Buono l’intento, goffo il metodo, però. Tanto che da molti l’opuscolo è stato definito “razzista”. Nel tentativo di descrivere un bambino di colore si legge, infatti: capelli neri, occhini neri, carnagione nera, non si scotta mai, soggetto di razza nera. Il punto è proprio questo: soggetto di razza nera. Il che, dati i tempi che corrono, non suona proprio bene. Si è trattato di una svista, probabilmente, che però ha fatto arrabbiare molte persone.

Il grossolano errore ha così messo in imbarazzo la Cittadella, che è dovuta correre ai ripari. E infatti, dopo aver mandato in stampa i nuovi opuscoli, questa volta rivisti e corretti, si è cercato di ritirare quelli sbagliati. Solo che i vecchi sono usciti in una quantità tale da rendere vano ogni tentativo di recupero. Risultato: una gran figuraccia per la Asl, tacciata di razzismo, senza contare i soldi dei contribuenti sperperati a causa delle due ristampe. Ma la sanità viterbese, si sa, non bada a spese.