Perché il Sert di Civita Castellana, anziché avvalersi del personale della Asl, ha pagato illecitamente per alcuni anni una cooperativa esterna, spendendo ben 200 mila euro? L’anomalia venne alla luce nel 2017, ma da allora tutto tace. E’ come se sia stato fatto calare un velo di silenzio su quello che allora gli stessi vertici sanitari civitonici non esitarono a definire come un vero e proprio scandalo. A riportare di attualità la vicenda è stato il sito lamiacittanew.
Di fatto, due anni fa si scoprì che nel Sert civitonico, invece di essere applicato il protocollo d’intesa che vede come naturale referente il Dipartimento di salute mentale, i servizi già erogati dalla Asl venivano affidati a una cooperativa. In altri termini, il protocollo imponeva al Sert di utilizzare per i controlli specialistici psichiatrici degli utenti il personale interno, ovvero psicologi e psichiatri dell’ospedale, e invece a Civita Castellana venivano chiamati specialisti esterni. Una pratica che faceva lievitare vertiginosamente i costi che la Asl doveva sostenere.
Nel 2017, scoperto il meccanismo, il direttore sanitario istituì una commissione interna d’inchiesta e dalle indagini emerse che la macchina era ben collaudata e sembra avesse sperperato ingenti somme di denaro pubblico. Il responsabile della Asl per l’anticorruzione individuò varie ipotesi di reato e garantì la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica. Ma di tutto ciò ad oggi non si sa più niente, non si sa nemmeno se quella documentazione sia mai stata davvero consegnata a un pubblico ministero. Quello che sappiamo è che i soldi dei contribuenti sono finiti nelle tasche di pochi, ma sul resto bisogna fare ancora luce.