Sta facendo discutere l’assunzione, in Talete, di sei persone a tempo determinato tramite un’agenzia interinale dopo una selezione “molto particolare”. Ne ha dato notizia un giornale della città, che, dopo la segnalazione di una lettrice, ha ricostruito la vicenda partendo dall’ottobre 2018, quando l’azienda bandì una gara di appalto per individuare l’agenzia da cui farsi “prestare”, dietro pagamento di quasi 250 mila euro l’anno, i lavoratori.
La prima stranezza fu che la società vincitrice, per espletare il servizio, pubblicò successivamente un avviso di ricerca personale senza fare però riferimento al fatto che dietro ci fosse Talete, sul cui sito invece non comparve assolutamente nulla. Eppure, seconda stranezza, sarà poi Talete ad occuparsi della selezione dei candidati che presenteranno domanda presso l’agenzia, la quale fornirà, per ogni posto, una rosa di tre persone. La terza stranezza fu infine rappresentata dal regolamento delle assunzioni (una sorta di decalogo con tutti i paletti messi all’agenzia vincitrice), dove fu, ed è prevista, la possibilità di trasformare i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato a fronte di motivate necessità organizzative.
A questo punto va detto che nella somministrazione di prestazioni lavorative è la società a scegliere direttamente il personale da “prestare”, non si capisce quindi come mai Talete abbia obbligato il fornitore a presentare una rosa di nominativi ai quali Talete stessa ha svolto poi il colloquio scegliendo quelli da far assumere. Allo stesso modo non si capisce come Talete abbia potuto prevedere, nel capitolato speciale di appalto, la possibilità di trasformare i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Per i contratti di lavoro a tempo indeterminato, Talete, essendo una società pubblica, non dovrebbe infatti reclutare il personale a seguito della pubblicazione di un regolare bando di concorso?
Altre domande riguardano la commissione: chi l’ha nominata? E con quali criteri? Ma soprattutto ci si chiede perché non è stato pubblicizzato l’avviso di ricerca di personale. Perché Talete non l’ha messo sul proprio sito? A ciò va aggiunto che non è stata neanche pubblicata, a selezioni fatte, la graduatoria dei vincitori. A questo punto, dunque, speriamo solo che non accada, come avvenuto qualche giorno fa in un altro primario ente pubblico, che tra i vincitori figuri qualche parente di noti personaggi politici del Viterbese. Per fugare tutti questi dubbi è dunque il caso che Talete renda noti al più presto tutti i nomi.
A titolo informativo, va infine detto che i titoli richiesti dall’agenzia ai candidati che, fortunati loro, erano riusciti a sapere dell’esistenza dell’avviso furono i seguenti: diploma di scuola media superiore, patente di guida di categoria B, esperienza in un call center di almeno 12 mesi e/o assistenza alla clientela per almeno 12 mesi, buona conoscenza dei software operativi, possesso di patente Ecdl.