L’ordinanza contro la movida si sta rivelando per il Comune una grana di difficile soluzione. Giorni roventi, questi, per l’assessore Alessia Mancini, finita al centro del fuoco incrociato dei residenti e dei gestori dei locali. In questo quadro regge ancora l’alleanza di ferro stretta da Fondazione con Fratelli d’Italia, ma prima o poi i nodi verranno al pettine, dato che è di tutta evidenza che qualcuno – o i residenti o i gestori dei locali – sarà scontentato. Santucci e Bianchini sarebbero in ogni caso convinti che è meglio scontentare i locali, che, a differenza dei residenti, si contano sulle dita di una mano e dunque non sarebbero elettoralmente pericolosi. Vedremo quello che accadrà nei prossimi giorni.
Dal canto loro, i residenti, di fronte alla possibilità che vengano concesse deroghe alla chiusura all’una grazie all’introduzione dei buttafuori, si sono subito allertati, tanto che quelli che vivono a San Pellegrino hanno fatto sapere ieri alla Mancini che respingeranno con fermezza “ogni passo indietro rispetto all’azione di contrasto a fenomeni di degrado, insicurezza e invivibilità nella zona di tutela speciale di San Pellegrino, individuata come tale dal Piano del commercio”. “Zona che dovrebbe, al contrario, essere oggetto prioritario di cure da parte di istituzioni, amministrazioni, forze politiche e sociali che intendano promuoverne il rilancio e la ripresa”.
Secondo i residenti la movida è pericolosa perché ad essa sarebbero connessi “rischi e pericoli altissimi, come i recenti fatti di cronaca, anche con esito tragico, purtroppo, mostrano. Il cuore medievale della città, come del resto tutto il centro storico di Viterbo racchiuso nelle mura, ricchissimo in ogni sua parte di monumenti e testimonianze storiche di grande valore, ha bisogno di essere salvaguardato e riorganizzato. Servono sicurezza, pulizia, decoro e nuove attività economiche”.
Il Comitato auspica quindi che il “luogo, in cui abitano e lavorano migliaia di persone, torni a rifiorire, riconquistando una funzione di punto di riferimento e centro di gravità per nuove attività economiche, sociali, turistiche, commerciali, culturali e di intrattenimento”. Ovviamente tutto di giorno, perché la notte si dorme.