L’educazione civica torna obbligatoria nelle scuole. Il Senato ha approvato il disegno di legge che introduce l’insegnamento con 193 i voti a favore, 38 gli astenuti. L’introduzione dell’educazione civica avverrà a partire da settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico. Ma la la riforma ancora ha dei lati oscuri come hanno sottolineato gli esponenti del Pd. Infatti sembra che non siano stati stanziati i fondi necessari a far partire l’insegnamento.
Nella Lega esultano. E’ il caso del senatore Umberto Fusco: “Con il voto favorevole del Senato – dice – è diventata legge la proposta per il ritorno dell’educazione civica come materia obbligatoria nelle scuole. Oggi è una giornata storica, un passo in avanti fondamentale per la formazione dei giovani, affinché possano apprendere valori essenziali contenuti nella nostra Costituzione come il rispetto delle regole, il funzionamento delle istituzioni democratiche, i fondamenti dell’economia e del diritto. E’ necessario formare le nuove generazioni di italiani e prepararle per le sfide che dovranno affrontare nel percorso scolastico e lavorativo, affinché possano acquisire una cittadinanza consapevole e attiva”.
Pronta la replica del Partito democratico, affidata a una nota di Camilla Sgambato, responsabile scuola: “Dal prossimo anno – chiarisce – non sarà introdotto l’insegnamento e neppure ci sarà un docente dedicato e neanche aumenterà il monte ore. Resterà tutto come prima, con la significativa differenza che le incombenze per scuole e docenti saranno maggiori a causa delle scelte demenziali di questa maggioranza. Qualcuno dovrebbe spiegare al governo che le riforme della scuola non si possono fare se non si stanziano risorse. Anche in questo caso, dunque, ci troviamo di fronte a un caso di propaganda orchestrato ad arte. Con l’aggravante che, a parlare di rispetto delle regole di civiltà, di educazione, di accoglienza e di inclusione, sia proprio chi da molti mesi alimenta odio, paura e rabbia verso chiunque mostri di pensarla diversamente”.