Bufera sull’impianto geotermico di Castel Giorgio dopo il via libera del governo alla sua costruzione. Gli amministratori locali dei Comuni sul lago di Bolsena minacciano azione clamorose per bloccarlo, mentre la società a cui è stata data l’autorizzazione si dice pronta ad incontrare tutti per dimostrarne l’assoluta mancanza di pericolosità. L’impianto estrarrebbe per almeno 25 anni 1000 tonnellate all’ora di fluido geotermico ad alta temperatura da sotto il bacino del Tevere in Umbria, per poi riversarle, raffreddate, sotto la falda acquifera del Comune d Bolsena.
“Se dovesse andare a regime – dice il sindaco di Bolsena Dottarelli – l’impatto sarebbe devastante per il nostro ambiente, il lago e l’economia. Inconcepibile come Lega e M5S, dopo aver ottenuto il consenso dei cittadini, non difendono il nostro territorio”. “Stiamo preparando azioni eclatanti -prosegue – come il blocco della Cassia e del casello autostradale a Orvieto. Convocheremo i comitati e i cittadini per informarli di quanto sta avvenendo. Sono anni che noi come Comune di Bolsena, quello di Castel Giorgio, che è il primo interessato, e altri limitrofi ci stiamo battendo per impedire la realizzazione dell’impianto, ma l’interesse economico pare prevalere”.
Sul punto è intervenuto anche Raimondo Chiricozzi, presidente del Comitato provinciale Aics di Viterbo: “Le prese di posizione dei Comuni del viterbese, della Regione Lazio e della Regione Umbria contrarie non sono servite a nulla. La volontà delle popolazioni che vorrebbero lo sviluppo del turismo e il rispetto dell’ambiente sono state completamente disattese dal governo nazionale. Le popolazioni sostenute dai Comuni e dalle associazioni ambientaliste non vengono considerate e con autoritarismo il consiglio dei ministri ha deciso calpestandole. L’Aics non si darà per vinta, così come crediamo continueranno a fare le altre associazioni, i Comuni e le Regioni”.
“La Direzione regionale politiche ambientali della Regione Lazio – è invece il parere del sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi – non ha escluso che la realizzazione di questo impianto possa creare problemi di inquinamento, con una particolare preoccupazione per le acque del lago di Bolsena. Altre preoccupazioni sono relative all’inquinamento dell’aria ed alla sicurezza sismica del territorio circostante. Non ci sembra neanche normale che chi presiede la Commissione Via, che ha valutato il progetto, sia stato contemporaneamente consulente della ditta proponente. Ma al di là delle questioni tecniche c’è una considerazione politica da fare: il fatto che tutti i sindaci del territorio e che un vasto movimento di cittadini si oppongano da anni a questo tipo di iniziative per il governo non ha contato nulla. Ci avevano raccontato un altro cambiamento ed il risultato è questo. Noi continueremo a fare ciò che facciamo da anni, in una battaglia che faremo a tutti i livelli, insieme a tutti coloro che ci vorranno stare. Annunciamo perciò la nostra disponibilità a sostenere in sede giuridica un ricorso rispetto alla decisione presa. Ci sembra il minimo, per ora”.