Una città “allagata” che ora chiede il conto al Comune. E’ questo il bilancio delle piogge che hanno colpito sabato notte Viterbo. Ora l’acquazzone si sposta e ricade sul sindaco e la sua giunta. Le polemiche dei cittadini sono come le pozzanghere nel cortile di Palazzo dei Priori: ci sono ma l’amministrazione fa finta di non vederle. Ma prima o poi bisognerà affrontarle.
In moltissimi si sono scagliati contro il sindaco, sopratutto sui social, per denunciare una situazione che oramai è al limite. Centinaia di utenti hanno denunciato che a Viterbo i tombini sono tutti occlusi e causano disagi ovunque. Molti degli allagamenti potevano essere evitati agevolmente con la pulizia delle caditoie. Ma Arena non ama fare l’ordinaria amministrazione, lo abbiamo visto con le erbacce, ora lo dimostra con gli allagamenti. In Consiglio a ricordare le sue prerogative ad un’amministrazione comunale distratta c’ha pensato Chiara Frontini, che ha accusato il Comune di non aver curato minimamente la gestione delle caditoie né di aver saputo gestire l’allarme lanciato da giorni. Il capogruppo del movimento civico ha ricordato al sindaco che il contratto sottoscritto tra Comune e Viterbo Ambiente prevede due puliture ordinarie l’anno più alcuni interventi straordinari a seconda della necessità”.
Il sindaco, preso in castagna, si è limitato a fornire vaghe e generiche rassicurazioni. Ma i fatti parlano chiari, gli allagamenti ci sono stati, ci sono le foto e le testimonianze. Perché le caditoie non sono state pulite?