La portavoce del M5S Lazio Silvia Blasi e Loreto Marcelli, vicepresidente della commissione sanità della Regione Lazio, chiedono chiarimenti sulla struttura di neurochirurgia della Asl di Viterbo inquadrata come complessa pur avendo la metà dei numeri previsti dalla normativa vigente, in termini di posti letto, di bacino d’utenza e di casistica operatoria.
“Ne deriva che in questi anni si è autorizzata di fatto la nomina da parte del direttore generale della Asl di Viterbo di primari in un reparto sottodimensionato – spiegano Blasi e Marcelli – va detto che le amministrazioni hanno la possibilità di inquadrare queste strutture come unità operative semplici, ampiamente diffuse in tutte le discipline ospedaliere con costi più contenuti ma con pari efficacia ed efficienza. Invero in questi anni la struttura pare avere assicurato i livelli essenziali di assistenza garantendo le urgenze riservandosi di inviare ad altre neurochirurgie le patologie più complesse o iper specialistiche. Chiediamo quindi chiarimenti all’assessore D’Amato sulle scelte effettuate dalla Asl nell’ottica di un uso razionale del denaro pubblico visto che il reparto ha fruito di ingenti stanziamenti (circa 5 milioni di euro secondo le stime in nostro possesso) pur non avendo i requisiti di Uoc, ovvero se intendano promuovere azioni finalizzate al raggiungimento dei predetti requisiti”.
Un problema in verità, quello delle Uoc, che va a sommarsi a quello delle Uos (unità operative semplici), spesso finite al centro di polemiche. La Regione in quest’ottica dovrebbe anche controllare le nomine dei cosiddetti primari facenti funzione, talora rivelatisi più utili alla politica che non all’organizzazione dei servizi sanitari.