Piovono critiche all’indirizzo dell’amministrazione comunale dopo gli allagamenti di sabato notte e domenica mattina, allorché alcune strade della città si sono trasformate in vere e proprie piscine. Tutta colpa della pioggia, ma anche, a detta della gran parte dei viterbesi, della pessima manutenzione del sistema di scolo. La maggior parte dei problemi vanno ricercati infatti nella mancata pulizia dei tombini e delle caditoie. I quali, completamente ostruiti e ostruite, non permettono all’acqua di incanalarsi come dovrebbe. La situazione più eclatante a Porta San Pietro con l’Osteria Salicicchia sommersa dal fango per l’ennesima volta. A vuoto tutti gli appelli finora lanciati dai proprietari.
Il punto è che nessuno dei problemi che l’attuale amministrazione rinfacciava alla precedente in un anno ha trovato soluzione. Peggio: la convinzione diffusa in gran parte della città è che le cose siano peggiorate. Insomma, si stava meglio quando si stava peggio. Così sembrano pensarla i viterbesi stando alle reazioni che compaiono sui social. Nulla, di fronte a tanto, può l’atteggiamento del sindaco Arena, che invece dalla sua pagina Facebook rilancia, per contrapposizione, le immagini di una Viterbo città delle favole di cui nessuno si accorge, tranne lui.
Il problema dei tombini si intreccia a doppio filo con l'”affaire” rifiuti, cioè con la storia senza fine dell’appalto ponte e di quella dell’appalto quinquennale. Tra l’altro, vale la pena ricordare che anche l’appalto precedente, quello che si è trovata costretta a gestire l’amministrazione Michelini, era stato il frutto di scelte prese durante l’amministrazione di centrodestra guidata da Marini. Ma se, confidando nelle dimenticanze della gente e nella scarsa conoscenza che l’opinione pubblica ha delle vicende amministrative, fu semplice per il centrodestra far credere il contrario, addossando tutte le colpe al “sindaco giardiniere”, stavolta no. Stavolta Arena non potrà scaricare la responsabilità sugli altri.
E in fondo che qualcosa non stia funzionando lo dimostra la difficoltà che sta incontrando, il sindaco, nell’affidamento della delega per l’ambiente. Venerdì aveva detto che ieri (lunedì) sarebbe passata nelle mani di Elpidio Micci: “E’ tutto fatto, oggi non c’è stato il tempo materiale di formalizzare la decisione”. Ma le cose non stanno affatto così: Micci la delega continua a non volerla, teme di finire in un girone infernale molto pericoloso. Vuole garanzie. Spingono invece per fargliela prendere Giulio Marini e Paolo Muroni. Al di là di come andranno va finire le cose, la circostanza è emblematica dell’incisività di questa amministrazione.
Un’amministrazione con l’acqua alla gola, come plasticamente stanno a testimoniare le immagini degli allagamenti. I quali, uniti all’erba sempre più alta in molte zone (anche in questo caso le promesse di Arena non sono state mantenute), sono l’emblema di una giunta e di una maggioranza del tutto inadeguati ad affrontare l’ordinaria amministrazione. Figuratevi quella straordinaria.