All’orrore non c’è limite e chissà quando i seminatori di odio sui social riusciranno a ritrovare il senno perduto. Il palcoscenico è Facebook, dove, a commento del nostro articolo di venerdì in cui abbiamo parlato del caso, sollevato da Mentana, della donna viterbese che ha liquidato la notizia dell’ennesima strage in mare con il disgustoso potevano stare a casa loro, buon appetito pesci, non si contano le reazioni di sdegno. La signora è stata criticata da moltissimi utenti del web, giustamente, con durezza.
Il punto però che c’è stato anche chi, comportandosi esattamente come lei, si è lasciato andare a prese di posizione quantomeno fuori le righe. E’ il caso di chi ha detto di sperare che la sua attività di “mamma a tempo pieno” cessi entro la fine dell’anno per disgrazia“. Insomma, va bene la critica anche feroce nei confronti di una che dice di non provare pietà per delle vite umane affondate negli abissi marini, ma a tutto c’è un limite. E il commento di cui sopra è inammissibile.

Inammissibile alla stessa stregua di quell’insegnante piemontese che a proposito dell’uccisione del carabiniere a Roma ha manifestato plateale soddisfazione. Di fronte a tanto c’è veramente da restare senza fiato. Non si può continuare a seminare odio così, non si può non avere rispetto per la vita umana sia che si tratti di migranti, sia che si tratti di un carabiniere. La vita è uguale per tutti, bianchi e neri, ricchi e poveri, e se di essa non si ha rispetto vuol dire che qualcosa non funziona più.
La politica ha le sue responsabilità, ormai è ovvio. Ci riferiamo a Salvini e alla Meloni, dalle cui bocche escono ragionamenti semplicemente folli. Forse neanche loro si rendono conto della spirale di violenza che con questo atteggiamento rischiano di innescare. L’odio dilaga sui social e dà vigore ai peggiori istinti e ai peggiori risvolti dell’animo umano: il problema è serio e preoccupante.
“L’odio – scrive una signora sempre sulla donna che ha augurato buon appetito ai pesci – il rancore e la cattiveria vengono da una persona che è moglie e madre, che fa volontariato e andrà anche in chiesa. Raccapricciante”. “Che vergogna e che pessima pubblicità per Viterbo”, risponde un altro utente. Il punto è che se non si ferma in tempo, questa spirale di odio potrebbe riservare risvolti pericolosi per chiunque, compresi gli stessi che la stanno alimentando.