Entrato in vigore ieri sera il coprifuoco in tutto il centro della città. Serrande di bar e ristoranti abbassate entro l’una di notte non solo a San Pellegrino. Tutti a letto presto e – avranno pensato in Comune, incuranti degli appelli lanciati dagli operatori economici e dal rettore dell’Università della Tuscia, Alessandro Ruggieri, che rivendica più opportunità di svago per gli studenti – chissenefrega della movida.
L’ordinanza, a firma del sindaco Giovanni Arena, è stata caldeggiata dall’assessore Alessia Mancini. Ad essere colpiti decine di locali, che potranno restare aperti oltre l’orario solo nelle giornate del 3 settembre, del 24 e del 25 dicembre, giovedì e martedì grasso, Notte bianca e 31 dicembre. La misura, come affermato dal primo cittadino, mira a tutelare i residenti del centro, ma la città (e la maggioranza) è spaccata. In molti pensano che questa azione rischia di mettere in ginocchio un intero settore in una zona che commercialmente già non se la passa per nulla bene.
Contro la decisione è intervenuto Andrea Micci, capogruppo della Lega: “Con rammarico apprendiamo – dice in una nota – che il sindaco ha disposto la chiusura di tutti i locali all’interno del centro storico all’una di notte. Siamo consapevoli che in centro è necessario coniugare le esigenze dei residenti e delle strutture ricettive con quelle dei locali della cosiddetta movida. Ma certe misure vanno applicate diversamente per non vanificare il lavoro di chi, ogni giorno, investe tempo, fatica e denaro nella propria attività, con moltissimi sacrifici. La restrizione era inizialmente rivolta alla sola zona viola che comprende il quartiere San Pellegrino e ieri è stata applicata a tutta la cinta muraria. Dopo l’entrata in vigore del piano del commercio che la disciplina, abbiamo più volte richiesto al sindaco Arena e all’assessore allo sviluppo economico, Alessia Mancini, di premiare quei locali virtuosi che decideranno di implementare maggiori servizi di sicurezza e pulizia mediante l’estensione dell’orario. Richiesta ad oggi non accolta, ma così rischiamo di ammazzare il commercio del centro storico, già in forte crisi”.
“C’è anche da osservare – continua il capogruppo della Lega – che alla luce dei recenti episodi di violenza registrati nella nostra città, il problema degrado e sicurezza dilaga e che la chiusura anticipata dei locali, da sola, non ha avuto l’effetto positivo da qualcuno sperato. Sul punto torniamo a ribadire, quindi, l’importanza delle misure proposte dal nostro partito in Consiglio comunale che, speriamo, partano subito dopo lo stanziamento dei fondi previsto la prossima settimana, tra cui: implementazione delle telecamere, stazione mobile interforze per il pronto intervento e una convenzione con le associazioni d’arma per un monitoraggio complementare del territorio”.
“Il periodo estivo – conclude Micci – è quello più importante per l’economia di queste attività e sarebbe stato opportuno stipulare un protocollo, prima di emettere l’ordinanza di chiusura.Per questo, il gruppo consiliare Lega chiede al sindaco di stipulare, d’intesa con la Prefettura e con la massima urgenza, un apposito protocollo al fine di garantire alle attività di poter restare aperte almeno fino alle due di notte tutti i giorni d’estate e nei weekend invernali, in linea con i periodi stagionali individuati già col piano del commercio, a fronte di misure che garantiscano la sicurezza, la pulizia ed il decoro delle aree di pertinenza e di estendere le misure previste, non solo al centro storico, ma a tutto il territorio cittadino”.