Vittorio Sgarbi ha dato mandato ai suoi legali di agire per via civile nei confronti di Candida Pittoritto. Il tutto nasce da una polemica a distanza, che ormai va avanti da mesi a colpi di comunicati stampa, sollevata dall’esponente del movimento “Civiltà italiana” che non perde occasione di criticare il sindaco di Sutri per qualsiasi iniziativa decisa dal Comune. Stanco di tutte queste polemiche, ieri sera l’ufficio stampa del critico d’arte ha diffuso un comunicato in cui si annuncia la decisione del sindaco di non ricandidarsi, tra quattro anni, per un secondo mandato.
“Candida Pittoritto – si legge nella nota – è la sedicente rappresentante di un anonimo movimento denominato Civiltà italiana, che, oltre a diffondere dati e circostanze palesemente falsi sul comune di Sutri e sull’attività amministrativa, attribuisce al sindaco azioni e comportamenti che costituiscono una grave diffamazione. Contestualmente con un esposto alla Procura, Vittorio Sgarbi chiederà all’autorità giudiziaria di verificare se dietro all’azione della Pittoritto (che non risiede a Sutri) agiscano altri soggetti il cui interesse è quello di destabilizzare la vita politica e amministrativa della città, anche alla luce di una serie di direttive emanate da Sgarbi volte alla tutela e alla integrità del territorio e del paesaggio, contro ogni tentativo di speculazione”.
“Nell’annunciare esposti alla magistratura – ha poi precisato Sgarbi – mi riferivo soprattutto a osservazioni indecorose, che mi erano state trasmesse, all’indirizzo del capo dell’opposizione, Lillo Di Mauro, umiliato, ridicolizzato, nella sua legittima omosessualità, irrisa come vergogna. E per il plagio rivelatore della fantomatica lista Civiltà italiana, che io indicai come denominazione possibile di un movimento politico in alternativa a Rinascimento”. “In ogni caso – conclude – sconfiggermi sarà impossibile a chiunque perché (ammesso che pur non sia io a dimettermi prima della fine del mandato, per naturale logoramento, privo di collaboratori diretti per la inevitabile persistenza della politica locale) non mi ricandiderò per un secondo mandato”.