A sollevare il problema sono state decine di candidati rimasti letteralmente allibiti per come è stata gestita dall’Università della Tuscia la pubblicazione delle graduatorie del concorso per accedere al tirocinio formativo attivo per gli insegnanti di sostegno: 123 posti per oltre 800 partecipanti.
Prima pubblicate, poi ritirate, quindi di nuovo pubblicate e ritirate un’altra volta per errori nel calcolo dei punteggi a causa, almeno questa la versione fornita dagli uffici, del malfunzionamento del lettore ottico utilizzato per esaminare il foglio risposte. La graduatoria, come ha anche denunciato la Uil Scuola, è stata dunque rimaneggiata a più riprese destando così sospetti nei partecipanti (23 hanno presentato un esposto in Procura) e nel sindacato.
Adesso l’Unitus, dopo la brutta figura, si scusa per quanto accaduto: “L’amministrazione – si legge in una nota – ha immediatamente avviato una verifica interna finalizzata a determinare le cause dell’errore. Le graduatorie sono state esposte sul sito web dell’ateneo (nella sezione dedicata al Tfa) e l’urgenza di comunicare i risultati ai candidati in relazione alle tempistiche ministeriali ha portato – per un mero (e verificabile) errore di trascrizione dei risultati di prove già svolte e disponibili on line sul sito – alla pubblicazione di file non corretti. Le graduatorie sono state successivamente oggetto di ulteriore verifica, corrette e nuovamente pubblicate sul sito web e nell’Albo ufficiale di ateneo, dove sono attualmente esposte”. “L’Università è a disposizione -conclude l’Unitus – con assoluta trasparenza a fornire tutte le informazioni utili attraverso le quali avere conferma della correttezza delle procedure e dei risultati e metterà in atto rapidamente le opportune azioni correttive finalizzate a rimuovere le cause che hanno determinato l’errore e ad evitare il ripetersi dei problemi emersi, assicurando sin da ora la massima attenzione e puntualità nell’erogazione dei corsi che prenderanno il via il prossimo 25 luglio”.
C’è poco da commentare: così di questo tipo, tanto più laddove vanno ad investire il futuro lavorativo di tanti giovani, non dovrebbero proprio accadere. Al rettore il compito di accertare le responsabilità e prendere gli opportuni provvedimenti.